Aldo Lisetti, nella sua veste di fecondo scrittore, storico e giornalista, ancora una volta ci sorprende con la pubblicazione di un suo nuovo libro, forse il cinquantesimo, se si considerano i venti Annuari curati negli anni Novanta per Campodimele. Quest’autore sembra avviato sulla scia di un altro prolifico scrittore della nostra Terra in un passato piuttosto recente, Mons. Paolo Capobianco, che nel decorso secolo fu fortemente prolifico. Entrambi sono dei “missionari”, il primo nell’Arma dei Carabinieri, il secondo nella Chiesa diocesana. Lisetti ritorna con un interessante libro proprio su Campodimele, dopo aver attraversato l’Italia per presentare in tanti circoli culturali altre sue opere di respiro nazionale (storia dei servizi segreti, biografie di generali, prefetti e ministri, racconti di Carabinieri). Il titolo del nuovo libro è arcaico e misterioso “Jubarra – Spigolature di Storia”, ma lui chiarisce subito che è tratto da uno dei dodici episodi narrati, appunto “Jubarra” e riguarda la natura, rievoca il lontano passato di Campodimele. Infatti, il termine indica un’area di terreno scosceso fuori dalla Porta del Castello, dove furono costruiti sin dal Medioevo i “casotti” per la custodia di animali, prescritti dalle leggi statutarie del tempo. Queste costruzioni esistono ancora oggi e rappresentano una rara testimonianza di archeologia rurale.
Il testo, nel suo complesso, spazia tra storia, architettura, filosofia della politica, risorse ambientali e naturali, biografie di alcuni Sindaci e figure di donne e uomini coinvolti in eventi straordinari come la guerra e vittime di essi. Non sono storie esclusivamente locali, bensì connesse ad altri paesi della Terra Aurunca e del Golfo di Gaeta, partendo da una premessa autobiografica inedita dell’autore, dedicata a Scauri di Minturno. Lisetti ha scavato negli archivi e nella memoria delle persone portando alla luce vicende collegate alle famiglie: Fortunato di Fondi e Cicerchia (baronessa) di Itri, Miele di Formia Ponte Rialto, Di Fonzo di Milano, Vallone di Latina, Zincone di Campodimele. Altri episodi sono legati alla “Chiesa di Taverna” adattata a caserma dalle truppe germaniche nel 1944; alla campana della pontificia fonderia “Marinelli” di Agnone eretta a monumento per ricordare, con i suoi rintocchi, i Carabinieri caduti nella lotta al brigantaggio per l’Unità d’Italia. La conclusione è rievocativa, con cenni brevi e significativi, della svolta storica, turistica e culturale di Campodimele in recenti lustri (a cavallo degli anni tra il secondo e terzo millennio). Questo e altro ancora si legge nel libro, estremante interessante e meritevole di essere ospitato nelle librerie familiari e nelle biblioteche istituzionali. Notevole il corredo fotografico del testo e l’inserto finale “Flashes”. (formato 17×24. pag. 128 – illustrazioni in b/n) L’Editore è Alges di Montano Dell’Ova a Gaeta.