Scuola chiusa ad Itri. Un coro di voci si è alzato sulla decisione di sospendere la didattica in presenza per arginare il rischio contagio. Una sorta di lockdown mirato e circoscritto che ha letteralmente diviso l’opinione pubblica cittadina.
Senza mezzi termini l’intervento della consigliera comunale di Fratelli d’Italia Elena Palazzo che non ci sta ad una chiusura senza dati certi e incontrovertibili: “Nonostante i chiarimenti del Sindaco e della Dirigente scolastica attraverso interventi affidati ai social e al sito istituzionale dell’Istituto comprensivo, non sono stati ancora chiariti i motivi che hanno spinto all’emanazione dell’ordinanza sindacale n. 38 del 5 novembre. Ringrazio il primo cittadino per aver ribadito la propria posizione, ma continuo a nutrire seri dubbi sulla effettiva necessità di sospendere la didattica in presenza”, specifica Elena Palazzo.
“Vorrei che fossero chiari alcuni punti – continua – innanzitutto non sono stati resi noti i dati ufficiali che rendano conto della paventata emergenza sanitaria all’interno dell’Istituto comprensivo di Itri. Leggo di 150 persone, sette classi, poste in quarantena preventiva. Mi chiedo se sia stato letto approfonditamente il documento ministeriale secondo cui (cito testualmente dal sito del Ministero della salute): Se un alunno/operatore scolastico risulta Covid-19 positivo, il Dipartimento di Prevenzione valuterà di prescrivere la quarantena a tutti gli studenti della stessa classe e agli eventuali operatori scolastici esposti come contatti stretti. La chiusura di una scuola o parte della stessa dovrà essere valutata in base al numero di casi confermati. Ebbene, quante positività sono state accertate finora? Questo dato ancora non è stato fornito”.
“Su temi così importanti come la salute e l’istruzione non occorrono barriere ideologiche o, peggio ancora, terrorismo psicologico, ma lucidità, concretezza e partecipazione”, conclude la consigliera Elena Palazzo che invita il Sindaco ad accogliere le istanze provenienti da tutte le parti sociali e politiche per evitare il diffondersi di timori e preoccupazioni infondate.