Palazzo: Un piano straordinario per l’ambiente – Negli ultimi venti anni abbiamo assistito ad uno stravolgimento climatico unico ed inaspettato. La poca cura del territorio, il poco rispetto per l’ambiente, l’erosione del suolo hanno fatto il resto. Ormai stiamo iniziando tragicamente ad abituarci a catastrofi naturali che stanno lentamente cambiando la nostra percezione di vita. Non passa un mese senza che ci ritroviamo ad assistere ad alluvioni, sversamenti di fiumi, crolli o frane più o meno devastanti. Ischia ne è un esempio ma anche, guardando alla nostra provincia, i gravi danni subiti da Itri come da Formia ci devono far riflettere. Stesso discorso per i disastri di Sabaudia e Terracina. Insomma non c’è più tempo da perdere.
Palazzo: Un piano straordinario per l’ambiente – Sono temi questi che dovrebbero essere al primo punto di discussione in agenda regionale. E’ la Regione che di fatti ha strumenti e capacità per intervenire sulla pianificazione e prevenzione dei dissesti idrogeologici. Facile anzi facilissimo ed assolutamente insoddisfacente rispondere ai cittadini che subiscono gravi danni riversando su di loro la colpa di dove e come hanno costruito le proprie case, magari 40 o 50 anni fa. Chi ha rilasciato quei permessi, chi quelle sanatorie? Nei suoi diversi enti è stato comunque lo Stato. Occorre in primis mettere in atto seriamente ed in maniera puntuale un piano di prevenzione con conseguenti reali interventi per far sì di anticipare ed evitare queste catastrofi. La dove però si è davvero indietro è sugli interventi post disastro.
Palazzo: Un piano straordinario per l’ambiente – Occorre stare accanto al cittadino, sostenerlo, aiutarlo e fare in modo che si superi il momento di criticità. Ho assistito, da amministratore di Itri, a ritardi intollerabili legati solo alla vecchia burocrazia italiana. Risposte lente o a volte assenti, una mancanza di empatia con i cittadini pressoché totale. Tutto questo deve cambiare. La Regione Lazio deve adeguarsi a quelle che sono le esigenze reali dei cittadini. Questo sarà il mio primo impegno. A questo si unisce il rispetto e la valorizzazione delle nostre risorse naturali. E’ un discorso che va di pari passo. Il grande patrimonio che possediamo non sia un peso ma serva da volano all’economia. Sviluppiamo, come in molti altri paesi europei, il turismo green. Un turismo lento di cui possa beneficiare tutta la provincia, i piccoli paesi, i borghi e non solo la Capitale che fagocita (per la sua meritoria bellezza) quasi la totalità del grande turismo. Credo molto in questi temi. La salvaguardia e la valorizzazione della natura unita alla tutela del territorio e dei cittadini può far davvero migliorare la qualità della nostra vita. E’ uno sforzo che si deve e che intendo fare.