L’acqua per Itri è una medaglia a due facce: carenza idrica endemica e rischi per frane e alluvioni – Era la notte tra il 3 e il 4 novembre del 2021 quando un violento nubifragio si abbatté su Itri causando una colata di fango e detriti che travolse molte zone del paese mettendolo in ginocchio. Il pericolo dell’acqua si ripresenta ad ogni cambio stagione, specialmente in quella in corso e in alcuni casi di allerta metereologica gli abitanti della zona alluvionata sono costretti a lasciare le proprie abitazioni. L’assessore Elena Palazzo in merito ha dichiarato: “Con sette mesi di anticipo rispetto a quanto indicato nel cronoprogramma, è stata presentata la conclusione dello studio progettuale, affidato ad Astral Spa dalla Regione Lazio, per la messa in sicurezza dell’area interessata tre anni fa da una imponente frana nel comune di Itri”.

Durante l’incontro ha poi spiegato: “Sono particolarmente soddisfatta che si sia riusciti a imprimere questa significativa accelerazione al lavoro di studio progettuale e analisi tecnica di Astral, perché questo ci consente di velocizzare l’iter verso la definitiva messa in sicurezza dell’area di Contrada Giovenco e Campiglioni. Un nuovo importante passo verso la soluzione di questa drammatica situazione, frutto di un gioco di squadra che ha visto impegnato in prima linea insieme a me il presidente Francesco Rocca, che è venuto personalmente a Itri a spiegare come avremmo agito. Voglio ringraziare Astral, la nostra Direzione Lavori Pubblici e i colleghi assessori Giancarlo Righini e Manuela Rinaldi per la fattiva collaborazione. Si tratta di un’azione per la quale mi sono battuta fin dal mio insediamento, ben conoscendo il dramma dei miei concittadini costretti, dopo la drammatica frana del novembre 2021, a lasciare le loro abitazioni a ogni allerta meteo”.

Infine ha aggiunto: “I prossimi passi necessari saranno quelli per attivare la procedura con il Mase, in collaborazione con il Comune di Itri che dovrà acquisire con una delibera il progetto consegnato dalla Regione. Un iter che garantirà la disponibilità delle risorse per un totale di 22 milioni di euro”. L’acqua per Itri è una medaglia a due facce. Da un lato troppa dall’altro tropo poca. Infatti se in alcune zone il problema della troppa acqua preoccupa, paradossalmente il alcune zone manca. Infatti in zona Giovenco, Campiglioni con Via San Gennaro, Giovenco Alta con cisterne, le periferie verso Sperlonga e verso il Santuario della Civita l’acqua non arriva e  Acqualatina si è giustificata affermando che l’acqua sopra il paese non arriva per ragioni di pressione. Molte abitazioni utilizzano ancora i pozzi privati e in alcune zone a causa della carenza idrica è difficile persino aprire attività imprenditoriali. Gli itrani sono stanchi di soffrire per l’acqua. Meritano rispetto, la pazienza ha un limite.

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Marcello Rosario Caliman
Direttore Editoriale della presente testata. Giornalista accreditato CEI. Diacono dell'Arcidiocesi di Gaeta e Vice Direttore della Commissione Diocesana per l'Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso. Presidente Regionale del Lazio di Italia Nostra Onlus. Delegato per Gaeta dell'AICC affiliata UNESCO. Titolare di Cattedra Universitaria di Storia Greca - Università Telematica Pegaso Napoli, nonchè Cultore Universitario di Storia Contemporanea.