ELEZIONI, ITRI – Giovanni Agresti è un promotore finanziario in pensione, dal 2007 è amministratore di una clinica di riabilitazione psichiatrica. Si presenta ai nostri lettori: “Pratico sport casalingo”.
Quali sono gli obiettivi che si prefigge in caso di vittoria? “Con amarezza devo dire che Itri è rimasta indietro di dieci anni, è rimasta ferma a quando ho fatto io il sindaco. Nel settore della sanità avevo creato una piccola struttura sanitaria che offriva molti servizi agli itrani, dai prelievi ai vaccini ma anche le visite specialistiche (cardiologia, ortopedia, geriatra). Ora non c’è più nulla. Sono dieci anni che i lavori per il Centro Anziani sono bloccati. Sono stato il primo sindaco già nel 2006, in provincia di Latina, ha attivato la raccolta differenziata. Oggi che mi ripropongo costato che sia il castello medievale che quello del brigantaggio sono chiusi al pubblico. Inoltre la macchina amministrativa è sotto organico di 18 dipendenti.”
Perché non voterebbe gli altri candidati sindaco? Lei, Giovanni Agresti, in cosa si distingue dagli altri? “Gli altri hanno dimostrato incapacità amministrativa, entrambi sono stati sfiduciati dalla propria maggioranza. Dopo dieci anni mi stanno richiedendo di candidarmi, soprattutto gli imprenditori, che in maggioranza mi sostengono. Io tolgo tempo alla mia azienda per occuparmi del bene comune e per dimostrare la coerenza di quanto affermo rinuncerò alla mia indennità che sarà investita per attuare politiche per i giovani, gli anziani, la cultura, ma soprattutto ai servizi sociali, quindi, a chi ha più bisogno. Mi batterò per fare aprire la Casa della Salute ad Itri. Le mie priorità saranno i servizi sociali.”
Come è composta la sua lista e in cosa si distingue dalle altre? Giovanni Agresti conclude: “La mia lista è in maggioranza formata da persone della società civile, l’impronta è, in maggioranza, civica e ci sono anche i rappresentanti dei partiti di centro destra, infatti vi sono esponenti di Forza Italia, della Lega e di Fratelli d’ Italia.”