Itri, controllo in un allevamento di cani a tutela degli stessi – Proseguono con incisività i servizi del controllo del territorio posti in essere dalla Compagnia Carabinieri di
Formia finalizzati alla tutela degli animali. Nello specifico, i militari della Stazione CC di Itri, unitamente a
quelli della Stazione CC Forestale di Gaeta e al personale veterinario della locale ASL, hanno effettuato un
mirato controllo ad un allevamento di cani sito in quel Comune, di proprietà un uomo di Itri cl. 36. All’esito
del controllo sono state contestate una serie di violazioni amministrative posto che deteneva 114 cani di cui
18 risultati senza il previsto micro chip, 1 suino non debitamente segnalato alla competente ASL omettendo
altresì di realizzare un’opportuna copertura a 2 box ove vi erano ospitati alcuni cani.
ARTICOLO CORRELATO – Traffico di animali: rinvenuti 109 cani di diverse razze – Nella giornata di ieri 17 novembre militari del NIPAAF (Nucleo Investigativo di polizia ambientale
agroalimentare e forestale) di Latina, della Sezione Operativa Reati in Danno degli Animali (SOARDA) del
Raggruppamento Carabinieri CITES e delle Stazioni carabinieri forestale di Latina, Sezze, Priverno, Cisterna
e Cori , congiuntamente al Nucleo Carabinieri Antisofisticazione e Sanità (NAS) di Latina, con il supporto
delle Stazioni Carabinieri di Aprilia, Cisterna, Borgo Podgora e Campoverde e Stazione carabinieri forestale
di Ostia, nell’ambito di una complessa attività d’indagine inerente a una frode in commercio e associazione a
delinquere finalizzata al traffico di animali da compagnia, hanno eseguito n. 6 perquisizioni locali a carico di
altrettanti soggetti, di nazionalità italiana, russa e ucraina, residenti nei comuni di Latina, Cisterna, Aprilia e
Ladispoli. A seguito di attività investigative del Nucleo Investigativo Ambientale e Forestale e della Sezione
Operativa in Danno degli Animali si è accertato che i predetti soggetti, congiuntamente ad altri indagati
(attualmente i soggetti sottoposti ad indagine sono 14) hanno agito in concorso mediante pubblicizzazione di
annunci sul portale on-line di numerosi cuccioli dichiarati e venduti come di razza “Bulldog francese, Spitz
di Pomerania e Cavalier King”, ma in realtà meticci, incroci o simil, in quanto sprovvisti di pedigree, e di
alcun attestato che potesse certificare la genealogia del cucciolo.
All’esito delle attività dei militari operanti si sono rinvenuti numerosi medicinali, anche esteri, ad
uso animale, che sarebbero dovuti essere nella disponibilità del solo personale sanitario, in particolare delle
cliniche veterinarie, libretti di vaccinazione di cani, passaporti di animali, certificati di iscrizione all’anagrafe
canina della Regione Lazio non riportante le cifre di identificazione dello Stato italiano, tutto materiale
repertato e sequestrato. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.