Grazie ai racconti della famiglia Mosillo si stanno ricostruendo gli anni in cui Moravia si rifugiò in città assieme a Elsa Morante.
il progetto “Il civico giusto” che ha come obiettivo la riscoperta delle storie di chi ha nascosto, anche per mesi, ebrei, partigiani o ricercati politici senza chiedere o ricevere nulla in cambio.
Partita da Roma, la ricerca si è velocemente raggiuntola città di Fondi dove Alberto Moravia, di radici ebraiche per parte di padre, si rifugiò tra il 1943 e il 1944: un’esperienza che lo scrittore usò per il romanzo “La Ciociara”.
L’associazione romana, promotrice ha preso contatto con la famiglia Mosillo che all’epoca, grazie al tramite di Libero de Libero, ospitò in campagna Moravia ed Elsa Morante. I Mosillo hanno volentieri offerto ai responsabili del progetto le memorie custodite dalla propria famiglia.
Atraverso vari incontri ed eventi il progetto “Il civico giusto” prevederà l’affisione, davanti alla casa di famiglia, di una targa.
Verrà in aiuto la tecnolgia, perché la targa contenete un Qr code, che inquadrato racconteràe la storia del luogo delle persone e la figura di Moravia ed Elsa Morante.
Un po’di storia: Moravia e la Morante sui monti di Fondi
Durante la seconda guerra mondiale lo scrittore Alberto Moravia dovette rifugiarsi con sua moglie Elsa Morante sulle montagne di Fondi. Il suo nome era in una lista di antifascisti da arrestare e deportare in Germania.
La fuga in treno da Roma verso Napoli, per raggiungere l’amico Curzio Malaparte, si interruppe però a Fondi a causa dei danni alla linea rotabile. Fu costretto a cercarsi un rifugio sulla montagna, nella casa di un amico contadino, Davide Marrocco.
In un ripostiglio a ridosso alla casa, Moravia e la Morante “abitarono” dal settembre del ’43 al maggio del ’44, fino all’arrivo delle truppe alleate.
In quei mesi Moravia iniziò a scrivere La ciociara, una delle sue opere più note, che sarà poi terminata e pubblicata 1957.
La ciociara è la storia di due donne, madre e figlia, sfollate da Roma e finite nelle retrovie del fronte di guerra della Linea Gustav. Il romanzo intreccia le giornate di Cesira e Rosetta e degli altri contadini con le vicende della guerra.
L’Italia era dilaniata dai bombardamenti dei paesi. Nei paesi c’era crisi alimentare. Le retate dei tedeschi e la distruzione delle case con lo sfollamento forzato dei paesi erano all’ordine del giorno.
La paura e l’incertezza generarono fenomeni come la borsa nera e il banditismo.
Si procedette all’allagamento della piana per ritardare l’avanzata degli alleati, gli stupri di massa ad opera dei marocchini “liberatori”.
Il romanzo esplora il cambiamento che la guerra provoca nella psicologia individuale e nei rapporti sociali. Da questa storia Vittorio De Sica trarrà il film omonimo, interpretato da Sofia Loren e premiato dall’Oscar.
La casa che ospitò per nove mesi Alberto Moravia e Elsa Morante, era affacciata sul golfo e sulle isole pontine. Là il silenzio della Valle Sant’Agata emana ancora il suono della storia che l’ha attraversata, e merita rispetto.
Durante le lunghe passeggiate di Alberto ed Elsa, li chiamiamo per nome, come se fossero proprietà indelebile del tempo delle vie della storia delle persone che li hanno vissuti, sono nati due capolavori della letteratura italiana, a volte le fortune sanno sfuggire alle crudeltà della vita, per divenire regalo per l’umanità.