I pochi punti non balneabili nel Golfo di Gaeta – Il mare del Golfo di Gaeta è splendido e questo è assodato; l’aumento delle bandiere blu implica poi un aumento dei servizi sul litorale. Altro dato da conoscere è quello dei punti non balneabili. Qualcuno suoi social ha iniziato a postare foto di cartelli di divieto di balneazione nel Golfo di Gaeta, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. I punti non balneabili del Golfo di Gaeta sono pochi e inconsciamente conosciuti. Di seguito la lista pubblicata dalla Regione Lazio delle acque non adibite alla balneazione nel 2024:
Sperlonga Porto di Sperlonga
Gaeta Da Punta Stendardo al Porto di Gaeta
Formia Porto di Formia – Castello Miramare
Formia Foce Rio Santa Croce
Minturno Porticciolo – Foce Rio Capo d’Acqua
Minturno Da Foce Fiume Garigliano a confine regionale
Ponza Porto di Ponza
Ventotene Porto di Ventotene
ARTICOLO CORRELATO: ARPA LAZIO – La qualità delle acque del Golfo di Gaeta è eccellente – A certificarlo è l’Arpa Lazio con la pubblicazione della relazione annuale sulla “balneazione”. “I dati registrati in questa specifica campagna di monitoraggio sono
positivi per quanto riguarda la qualità delle acque marine, che risultano “eccellenti” nell’87% dei casi, “buone”
nell’8% e “scarse” solo nel 2%. È indubbio, tuttavia, che nelle aree oggetto di esame permangono tutte le
criticità legate all’eccessivo carico organico apportato dai canali che sfociano nello specchio di mare del
litorale di Latina, nonché ai fenomeni di elevato inquinamento microbiologico che talvolta si registrano lungo le
aste fluviali, determinato chiaramente da apporti di reflui non depurati.
Relativamente alla sorveglianza per la proliferazione dei cianobatteri potenzialmente tossici, il 2023
ha mostrato una vera criticità solo per il lago di Vico che ha registrato una fioritura con valori elevati di
cianobatteri nella prima metà della stagione di monitoraggio. Per tali eventi sono stati informati anche i comuni
affinché avviassero le procedure di informazione al pubblico. Per i laghi reatini e per il lago di San Puoto (LT)
non sono stati registrati eventi di superamento del fosforo. Anche per la città metropolitana di Roma Capitale
non sono state registrate concentrazioni di fosforo superiori al limite, tranne che in un solo caso nel lago di
Albano al quale non sono però seguiti fenomeni di fioritura.
Nel corso del monitoraggio è stata rilevata, come negli anni precedenti, la presenza di Ostreopsis cf.
ovata in tutte le stazioni monitorate lungo la costa laziale. Concentrazioni elevate hanno caratterizzato i comuni
di Civitavecchia, Santa Marinella e Formia. A seguito della valutazione dell’estensione della fioritura, eseguita in
conseguenza delle situazioni di allerta o emergenza nei comuni di Civitavecchia e Santa Marinella, si conferma
come tale fenomeno sia esteso anche ad ampie aree limitrofe ai punti normalmente oggetto di sorveglianza.”
Nel sito dell’Arpa Lazio si legge poi: “Durante il monitoraggio del punto 233 è stata più volte segnalata la presenza di schiuma in superficie,
non sempre però collegata a fenomeni di fioritura.”