Golfo di Gaeta: i Seabin sono una soluzione contro la plastica in mare? – Un dispositivo nato dall’intuizione di Andrew Turton e Pete Ceglinski potrebbe essere la soluzione
contro l’inquinamento da plastica in mare. Si chiama Seabin ed è un vero e proprio cestino della
spazzatura marino in grado di raccogliere rifiuti, olio, carburante e detergenti. Insomma, capace di
“assorbire” tutto quello che inquina in particolar modo le darsene e i porti.
Secondo le stime delle più importanti associazioni in tema di tutela dell’ambiente, ogni anno 8
milioni di plastica finiscono negli oceani, ed è proprio contro questo inquinamento che ha spinto i
due surfisti australiani a sviluppare il progetto tramite una startup e lanciare la fondazione Seabin.
Dopo un primo successo nel 2018 è iniziata la distribuzione e l’installazione delle prime unità di
questo speciale bidone della spazzatura galleggiante in tutto il mondo. Compresa l’Italia.
Il meccanismo di funzionamento è molto semplice, vengono installati nelle darsene e nei punti di
attracco e sono in grado di catturare circa 1.5 chili di spazzatura al giorno, per un totale di oltre
500 chilogrammi l’anno. Un sistema capace di trattenere anche le microplastiche e, come già
detto, le microfibre presenti negli oli e nei carburanti. Richiedono un collegamento elettrico per
far fronte alle loro 24 ore di funzionamento e filtrano 25 mila litri di acqua marina all’ora spinta al
loro interno dalle correnti e dal vento.
Golfo di Gaeta: i Seabin sono una soluzione contro la plastica in mare? – L’invenzione è arrivata nel nostro paese grazie al progetto “PlasticLess” di LifeGate che ha come
obiettivo quello di installare il maggior numero possibile di dispositivi per pulire il Mar
Mediterraneo. Dal 2018 ad oggi grazie ad una serie di partnership con aziende private e istituzioni
pubbliche sono già una cinquantina i seabin installati in tutta la penisola. Compresa Gaeta.
Il 21 Maggio 2021, infatti, nel porto di Santamaria di Gaeta Medievale è stato installato il primo
cestino galleggiante del Golfo grazie alla partnership tra le istituzioni, Coop e il marchio Capitan
Findus all’interno del progetto “Idee per le nostre acque”. Un intervento che contribuirà a limitare
l’inquinamento di uno specchio d’acqua tra i più caratteristici dell’intero Golfo.
Golfo di Gaeta: i Seabin sono una soluzione contro la plastica in mare? – Una buona pratica che potrebbe essere avviata e presa ad esempio dalle altre città del
comprensorio facendo leva su questa ed altre tecnologie che stanno prendendo piede in termini di
contrasto all’inquinamento dei mari. Sono infatti molti i luoghi adatti al loro utilizzo come i
porticcioli turistici, le darsene dei pescatori e le piccole insenature che sfuggono al controllo
dell’autorità. I cestini mangiaplastica possono essere installati attraverso le piattaforme di
crowdfunding allegando la progettazione e lo schema di utilizzo oppure attraverso sinergie
strategiche con centri velici, stabilimenti balneari, enti pubblici e cooperative di pescatori. Un
piccolo sforzo anche economico in grado di restituire tanto alla collettività.