“Gli impianti di acquacoltura devono al più presto essere delocalizzati dall’area del Golfo di Gaeta. Questa la richiesta unanime rilanciata dai sindaci dei Comuni di Formia, Gaeta e Minturno, nonché delle associazioni rappresentative del territorio nel corso dell’audizione, che avevo richiesto, nella commissione consiliare ambiente, in merito alla problematica degli impianti e dei vincoli previsti nel Golfo di Gaeta riconosciuto quale area sensibile. Esiste un punto su cui non intendiamo in alcun modo soprassedere. L’area del Golfo di Gaeta deve essere tutelata sotto il profilo ambientale, ecologico e dello sviluppo, soprattutto turistico ricettivo, che nel mare e dal mare trae la sua forza. In questo contesto stonava, e stona, la mancanza del benché minimo riferimento, nella deliberazione 710/2021 concernente Piani di Gestione dello Spazio Marittimo. Presa d’atto della visione e degli obiettivi specifici e identificazione delle Unità di Pianificazione” alle attività di acquacoltura nell’area sensibile del Golfo di Gaeta.
In questa occasione l’assessore Lombardi ha ribadito la disponibilità ad accogliere le eccezioni mosse in vista della definizione e dell’approvazione della Carta regionale contenente le aree idonee, e quelle non idonee, per gli impianti di acquacoltura prevista entro maggio 2022. Quella sulla delocalizzazione degli impianti di acquacoltura è una battaglia lunga ormai due decenni che deve trovare, dopo una serie infinita di atti, decreti, deliberazioni, regolamenti, piena attuazione. In questa ottica come rappresentanti delle istituzioni, con i sindaci dei Comuni di Formia, Gaeta e Minturno, continueremo a vigilare affinchè i vincoli previsti per l’area sensibile del Golfo di Gaeta siano rispettati.
In tale contesto non posso che condividere quanto espresso dal sindaco di Formia Taddeo, in rappresentanza di uno dei territori più colpiti da questo fenomeno, con ripercussioni enormi per le imprese che vi operano e il turismo, che ha sottolineato come per risolvere tale vicenda siano necessari volontà e responsabilità. Così come mi unisco alla voce del sindaco Taddeo che ha già annunciato che su questa vicenda non faremo sconti a nessuno e ci batteremo sino in fondo perché quanto previsto dalla normativa vigente sia rispettato alla lettera.
Solo in questo modo, solo unendo le forze, potremo finalmente liberare l’area sensibile del Golfo di Gaeta da impianti inquinanti a danno dei nostri territori condannati a subire servitù che ne hanno e ne stanno consumando e danneggiando in modo irreparabile l’ambiente, l’habitat e l’ecosistema”. Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone.