Le città dei 15 minuti – Sulla “città dei 15 minuti” ci sono varie teorie. C’è chi sostiene essere un’invenzione del post lockdown in cui si creano micro aree nelle città, nelle quali, a fronte di un nuovo lockdown, nell’ arco di 15 minuti, si possa trovare tutto ciò che un essere umano ha necessità di trovare: scuola, supermercato, palestra, negozi, chiesa, ristorante, etc, suddividendo così la popolazione e circoscrivendo i gruppi urbani. Andando a ritroso però si trova che questa teoria è già del 1929 quando l’urbanista, sociologo ed educatore statunitense Clarence Arthur Perry, introdusse il concetto di “unità di vicinato”(neighborhood unit), l’area urbana in cui le residenze fossero connesse da una serie di servizi: scolastici, commerciali, religiosi e per il tempo libero atta a formare un primo livello di vicinato comunitario all’interno della stessa città.

Le città dei 15 minuti – Potremmo dire che la città dei 15 minuti è la “città della giusta distanza” tra persone, natura e ambienti insediativi. La prossimità è una esigenza sociale e psicologica per non sentirsi dispersi come accade nelle metropoli in cui le persone sono isolate fra loro e non si salutano più in quanto non si conoscono, si sentono distanti e spesso vivono per lavorare, stimolate a spostarsi per cercare lavoro e aggregazione. Vivere in una condizione piacevolmente sociale crea le condizioni per la comodità della vita che apporta una forma di risparmio di tempo e denaro. Va intesa anche come salute mentale ossia la possibilità di favorire i rapporti umani, la socializzazione, il fare “piazza”. In Italia, Matera col Piano Piccinato nel 1954 è stata uno di questi primi casi studiati.

Le città dei 15 minuti – In tempi più recenti, Bologna è una città in cui, attraverso la rete wifi, si è monitorato l’andamento della popolazione rispetto a 4 aree della città. Come si muovono i cittadini? Dove vanno? Quali distanze percorrono? Quale tempo è considerato accettabile per uno spostamento urbano? Migliora la qualità del lavoro e dei rapporti umani se la distanza dalla propria abitazione al luogo di lavoro è minore? Anche il Nostro Golfo presenta queste caratteristiche? Ogni città del Golfo ha un attraversamento complessivo di 15/20 minuti e peraltro se con un cronometro ci si mettesse a contare, si noterebbe anche che la distanza tra Formia e Itri in macchina, per esempio, è circa 15 minuti, tra Itri e Fondi, 15 minuti e questo lasso temporale coinvolge più o meno tutte le città limitrofe. In questo senso il Golfo di Gaeta è abbastanza vicino a questa prospettiva urbanistica.

Le città dei 15 minuti – Ogni città del Golfo presenta 3 o 4 aree nelle quali si trovano tutti i servizi di cui i cittadini hanno bisogno. L’Agenda 2030 si appella alla sostenibilità. Gli urbanisti, nelle Università italiane ed estere, rielaborano il concetto di giusta distanza. Alessandro Balducci, architetto di Milano, nel 2020 scrive e dichiara nel libro: “Covid 19, le città sono la risposta al problema e non il problema” – “quando sanno anche riprogettarsi, invertire un percorso ed intraprendere altro, sperimentando in continuo la maniera di immaginare le forme dell’esperienza del vivere insieme”. Il concetto di municipi nelle città è un esempio. Qual’è dunque l’obiettivo? Il concetto antropogeografico cioè una geografia antropica che si occupa dello studio sulla distribuzione, sulla localizzazione e organizzazione spaziale dei fatti umani. Tutto questo è molto interessante e porta a una riflessione.

Le città dei 15 minuti – Gli studiosi anti “città dei 15 minuti” sostengono che nel 2024 questa teoria applicata sia solo un modo per controllare e circoscrivere le persone, chiudendole in una torre di comodità, monitorando e manipolando attraverso i telefoni mobili che nel 1929 non esistevano, gusti e abitudini e far diventare i cittadini una sorta di polli d’allevamento. Le due teorie però non sono del tutto in contrasto laddove l’essere umano seppur racchiuso in un’area circoscritta a sua misura, riuscirà a sentire comunque l’esigenza di conoscere altro, di aprirsi e sperimentare, allontanandosi ciclicamente da questo mondo dei 15 minuti.

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Isabella Quaranta
Autore. Professionista sanitario da oltre 30 anni. Dal coordinamento di Area Riabilitativa alla prevenzione neuro-psico-sociale in ambito pubblico e privato. Ha scritto vari articoli scientifici e svolto attività universitaria decennale. Consegue costantemente crediti ECM. Segretario regionale-Italia Nostra APS Lazio. Membro internazionale Lions-Global Action Team. Co-fondatrice e Presidente del Palladio Virtual primo Lions Club sperimentale europeo 2023/25. E' stata Presidente Lions Club Formia dal 2019 al 2021. Presidente Consulta Cosind dal 2016 al 2019. Presidente Fidapa BPW Italy sez. Gaeta Formia Minturno dal 2015 al 2017. Dal 2014 al 2021 ha frequentato corsi di formazione sociopolitica e comunicazione. Collabora con TuttoGolfo.it dal 2022. In redazione Golfo e Dintorni dal 2023.