Nella mattinata di mercoledì 11 maggio il dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Formia Aurelio Metelli, unitamente a personale della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Latina guidata dall’ispettore Salvatore Madera, e con il Garante dell’Infanzie e dell’Adolescenza della Regione Lazio, dottoressa Monica Sansoni, ha incontrato alunni e docenti prima della scuola “G. Rossi” di Santi Cosma e Damiano di cui è dirigente scolastico Rosalia Marino e successivamente dell’Istituto Omnicomprensivo di Castelforte per sensibilizzare i giovani sul tema del cyberbullismo e della legalità in genere. L’iniziativa si inquadra tra le giornate organizzate dalla Questura di Latina nell’ambito del progetto di educazione alla legalità sostenuto dal Dipartimento della Polizia di Stato, denominato “Una Vita da Social” che già ha visto la presenza a Formia, lo scorso dicembre, del Truck della Polizia di Stato. I lavori sono stati aperti a Castelforte dal capo d’istituto Amato Polidoro, che è sempre disponibile ad ospitare iniziative che aiutano gli allievi a crescere superando tutte le insidie che si incontrano nell’età adolescenziale. Dopo l’intervento di apertura del vice questore aggiunto Aurelio Metelli ha preso la parola la dottoressa Monica Sansoni. Il suo intervento è stato particolarmente apprezzato perché ha saputo accendere l’interesse degli studenti. Ha ricordato a tutti gli studenti i pericoli che nascono dall’uso improprio del cellulare. Attenzione a Instagram, rete sociale statunitense, data di lancio 6 ottobre 2010, proprietario Meta che è anche proprietaria di Facebook. Meta deriva da una parola di origine greca che letteralmente si potrebbe tradurre con aldilà, non inteso come il mondo ultraterreno bensì come qualcosa che va oltre. La dottoressa Sansone ha evidenziato che può essere un boomerang inserire notizie private nel web. E peggio per le immagini che diventano per sempre di proprietà del social. E non commettere mai l’errore di condividere le chiavi di accesso del proprio cellulare con il migliore amico o con la fidanzatina e viceversa in quanto in caso di litigio e di addio l’altro può diventare una controparte pericolosa. Attenzione ad essere coinvolti nella diffusione di immagini che offendono l’altrui persona. La dottoressa Sansone ha detto alle studentesse se alcune foto fossero disponibili a farsele scattare in piazza. Sicuramente no, pensando alla propria nonna o ai genitori. Ebbene nei social possono essere viste da milioni di persone e potranno per sempre, senza mai fine, riprese da altri e negli archivi di Meta. E anche le chiamate per gruppi da contrapporsi ad altri gruppi per motivi di appartenenza sportiva, di quartiere o scolastica. Risse senza motivo ed estremamente pericoloso.
La dottoressa Sansone ha narrato di due giovani coinvolti in un giro di utilizzo illegale dei propri cellulari a danno di terzi segnalati dai Servizi Sociali al Tribunale per i Minori. I due, entrambi quindicenni, in aula sono stati dal giudice sottratti alla patria potestà dei genitori e affidati a due distinte case famiglia. Per il dolore una delle due mamme è svenuta nell’ascoltare la sentenza e i presenti hanno esternato il loro disappunto. Ma il giudice ha ribadito che i genitori debbono conoscere le password dei cellulari dei figli acquistati con presentazione dei loro documenti essendo minorenni e vigilare perché non si registrino usi impropri. Ciò non è avvenuto e, di conseguenza, li ha considerati non affidabili per una sana crescita dei due minori tolti alle famiglie per tre anni sino alla maggiore età. La dottoressa Sansoni ha invitato al dialogo in famiglia, a un confronto costante con le istituzioni scolastiche. Tra le due agenzie educative è fondamentale un patto di corresponsabilità. Rivolgendosi all’uditorio ha affermato che oggi siete adolescenti, prima di essere un giorno il futuro della società italiana voi siete il presente. Quindi si è intrattenuta sul doxxing, la pratica di cercare e diffondere pubblicamente online informazioni personali e private o altri dati sensibili riguardanti una persona, di solito con intento malevolo. Si appella agli studenti facendo presente che vi sono atteggiamenti che non debbono essere mai assunti. Mi piace un ragazzo lo faccio picchiare per umiliarlo dinanzi alle altre ragazze in modo che sia solo mio o schiaffeggiare l’interlocutore e poi dargli la mano per creare sudditanza e protezione. Vi sono ragazzi umiliati che giungono al suicidio e i componenti del branco sotto processo per istigazione. È stato molto piacevole ascoltare Monica Sansoni, l’augurio è che i giovani percepiscano sino in fondo i messaggi. Quindi ha preso la parola l’esponente della Polizia Postale e delle Comunicazioni Salvatore Madera che ha colloquiato direttamente con gli studenti. Ha illustrato l’evoluzione dei social negli anni a partire dal progetto ARPA nato negli USA. Ha invitato alla precauzione. Sovente i ladri che svuotano gli appartamenti vanno a colpo sicuro per la pubblicazione di foto che ci mostrano in vacanza. Le immagini e i commenti vanno diffusi al ritorno a casa. Come ci è stato insegnato nell’infanzia ad attraversare la strada ora dobbiamo apprendere come usare il cellulare e i social. Ricordarsi sempre che ogni immagine dalla pubblicazione in poi non è più nostra e il motore di ricerca è autorizzato a farne l’uso che ritiene opportuno. Potremmo trovarci un giorno stampati su un manifesto pubblicitario per strada. Non puntare ad avere tanti contatti, molti sono con persone sconosciute. All’iniziativa solo a Castelforte hanno partecipato circa 200 studenti in modalità in presenza nella grande palestra attrezzata per l’occasione. Gli alunni si sono dimostrati in modo evidente interessati all’argomento ed hanno interagito con curiosità e partecipazione, rivolgendo molte domande ai relatori. Il Commissariato di Formia informa che sono già in programma altri appuntamenti che vedranno coinvolti gli alunni di altri istituti scolastici del territorio, nonché una giornata dedicata all’informazione ai genitori degli studenti (n.d.r. vedere nostro altro servizio giornalistico).