Togliere Gaeta agli abitanti – Immobilismo politico e sociale dell’ERP a Gaeta

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Togliere Gaeta agli abitanti – Immobilismo politico e sociale dell’ERP a Gaeta –Il Parlamento Europeo ha costituito una “commissione speciale” con il mandato di intervenire sulla crisi abitativa, individuare soluzioni pratiche per affrontarla negli Stati dell’Unione europea e valutare i problemi sistemici legati agli affitti a breve termine, con l’obiettivo di proporre soluzioni per alloggi dignitosi, sostenibili e a prezzi accessibili, nuove case popolari per chi ne ha bisogno! Con la Comunicazione del 20/01/2025 l’ATER di Latina ha offerto una risposta alle emergenze abitative, un incitamento di adesione rivolto ai Comuni interessati ai Programmi innovativi di rigenerazione urbana, recupero e riqualificazione del patrimonio abitativo di Edilizia Residenziale Pubblica. Alcune amministrazioni si sono già organizzate per soddisfare la richiesta di alloggi pubblici. Invece nel Comune di Gaeta persiste la stasi: “immobilismo politico e sociale”

Nessun intento di promuovere un disegno di Edilizia Residenziale Pubblica capace di offrire alloggi ai cittadini che rischiano sfratto ed esilio dalla città. Nessun intervento da parte delle Politiche abitative per la casa, nessuna Pianificazione Urbanistica, nessun “Piano Case”.

Rivolgersi all’Ufficio Casa è già scontata la conclamata risposta: puoi fare domanda, ma tanto è inutile… Non si guarda la realtà, non c’è interesse allo spopolamento e al panorama dei quartieri semivuoti, non si garantisce il diritto di abitazione e la regolamentazione del fenomeno dilagante degli affitti stagionali che svuota la città, non si opera per salvarla dalla mala gestione del turismo stagionale. In Comune si sottovalutano le esigenze abitative. Si continua a “togliere Gaeta agli abitanti” che vi hanno vissuto per tanti anni. Belle le parole del Sindaco Leccese nel tempo che fu:”… emergenza abitativa e sviluppo del patrimonio di edilizia residenziale pubblica sono tra i temi che abbiamo inserito nel programma elettorale e che vogliamo portare avanti sotto tutti i punti di vista”. Ma i fatti?

Nulla si sta facendo per aderire alla recente offerta dell’ATER per le nuove case popolari. Le qualità di cui un buon sindaco necessita per amministrare efficacemente una città e per rispondere alle esigenze di “tutti i cittadini” sono simili alle funzioni di un buon capofamiglia: che sappia agire con saggezza, esempio di dedizione, ma soprattutto modello di competenza e responsabilità, un vero punto di riferimento per tutta la cittadinanza. Il sindaco dovrebbe essere la persona che “ascolta” e che “risponde”, che è capace di conquistare la fiducia dei cittadini.

Togliere Gaeta agli abitanti – Non c’è ascolto

A Gaeta non c’è ascolto, non si vuol vedere, l’amministrazione non porta in evidenza gli effetti negativi sul tessuto sociale, non manifesta che tante famiglie sono andate ad abitare altrove e che molti hanno bisogno, chiedono e richiedono in giro un alloggio libero da affittare. Ci sono “problemi” da affrontare e risolvere, ma non risultano sufficienti ed efficienti coloro che si rendono “animatori” dei soliti eventi utili ad offuscare la vista ai cittadini, mentre la città si svuota.

La città si ama e si protegge, si migliora creando industrie e lavoro tutto l’anno, si rigenera promuovendo opere che la valorizzano, anche con un modello di turismo equilibrato, ma che non apporta danni e spopolamento degli abitanti. Nello scenario cittadino l’elemento chiave è la residenza e la qualità di vita degli abitanti, custodi dell’identità e dell’anima della città. Quando i residenti sono costretti ad andarsene, poiché prevale la cultura del turismo e si adotta il sistema di affittare solo a persone che vengono da fuori, la città ospitante non è più autentica, perde la natura di aggregazione, di vita e di tradizione. Città vuota.

Se la progettualità dell’amministrazione comunale è rivolta a promuovere il turismo tutto l’anno con gli “eventi”, tale ambizione è irrealizzabile. Gaeta è ricca di storia e di bellezza naturale, ma non può essere una località da rendere idonea alla turistificazione, una città in cui si toglie la residenza agli abitanti per ottenere un turismo intensivo. Il turismo è “stagionale”, Gaeta è la cittadina in cui andare in “villeggiatura” l’estate.

È fondamentale che il Comune si dedichi a garantire lo sviluppo sostenibile per Gaeta e per tutta la cittadinanza, senza discriminazioni, a soddisfare le esigenze delle generazioni presenti e future, a non estrometterle dalla città in cui vivono. La comunità si deve mantenere viva, non farla scomparire. Salvare Gaeta per viverci! Gaeta ha bisogno di tutela e di mediazione sociale, di essere rappresentata in Comune, di consiglieri valenti, di un’amministrazione che “salvaguarda la cittadinanza”. Non deve prevalere il “collaudato menefreghismo” nei riguardi delle emergenze abitative e quindi della collettività.” Lo comunica in una nota la cittadina Fernanda.