Di Vasta contro lo smantellamento del Porto: La sede territoriale dell’ADSP di Gaeta non si tocca! – “E’ stato un acceso martedi in consiglio comunale da parte del consigliere di Fratelli d’Italia Marco Di Vasta, il quale ha iniziato la sua interrogazione rivolgendosi direttamente al Sindaco e asserendo che :” Dai riscontri avuti dagli operatori portuali e dai concessionari di imprese e attività produttive che insistono sulla Costa di Levante, e che ricadono nella circoscrizione di competenza dell’Autorità Portuale, da diversi mesi regna il caos nell’amministrazione del porto e dei concessionari rimasti senza punti di riferimento e costretti con enormi disagi a fare viaggi della speranza di oltre 400 km per non avere comunque risposte e riscontri anche alle più semplici problematiche.
La sede dell’Autorità portuale di Gaeta è rimasta completamente sguarnita di personale senza alcun riferimento e ridotta ad un esiguo drappello abbandonato a se stesso. Senza riferimenti, direttive, competenze gestionali e la possibilità di dare risposte e riscontri ad un utenza che da sempre garantisce alle casse di Civitavecchia oltre 3 milioni di euro l’anno, tra concessioni demaniali e tasse sui traffici commerciali, si rischia di a subire pesanti disagi e disservizi per il territorio.
Inoltre, come emerso dagli organi di stampa il Presidente Musolino ha già per ben due volte tentato di far votare al Comitato di Gestione un ridimensionamento della pianta organica, riuscendoci peraltro proprio qualche giorno fa. Questa operazione comporterebbe la perdita di circa 20 unità concretizzando la possibilità di procedere con eventuali licenziamenti, così da pregiudicare qualsiasi ipotesi di sviluppo. Questa illogica e scellerata azione, che non trova precedenti nella storia quasi trentennale delle Autorità Portuali, manifesta un’ammissione di fallimento del proprio operato.Da sempre i Presidenti delle Autorità Portuale hanno presentato proposte di ampliamento delle piante organiche e mai di riduzione, come risulta sia avvenuto di recente, anche in considerazione delle nuove e maggiori competenze attribuite alle Autorità Portuali dal decreto legislativo 169 e da ultimo per la gestione dei fondi del PNRR.
Quindi la già difficile situazione della sede di Gaeta sembrerebbe destinata ad aggravarsi ulteriormente con la definitiva perdita di qualsiasi autonomia gestionale e l’assenza di figure dirigenziali, visto che il Presidente Musolino, contestualmente alla riduzione della pianta organica sarebbe intenzionato a portare avanti una riorganizzazione dell’Ente che prevede la cancellazione anche di quel poco che è rimasto della sede territoriale di Gaeta con un accentramento dei compiti e delle funzioni sulla sede di Civitavecchia. Il tutto assolutamente in contrapposizione e in contrasto con legge n. 84 del 94, così come riformata con il Decreto Legislativo 169 del 2016, che, con il passaggio dalle Autorità Portuali alle Autorità di Sistema Portuale, ha previsto contestualmente il decentramento funzionale e amministrativo a tutela dei territori e dei porti cosiddetti minori. L’istituzione degli Uffici territoriali portuali e degli Uffici Amministrativi Decentrati servono a garantire ai territori
ampia autonomia gestionale e amministrativa.
Gaeta, i porti del Lazio e la stessa Civitavecchia non meritano questa umiliazione. Non a caso tempo fa fu proposta e approvato,dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un ampliamento della pianta organica che prevedeva su Gaeta ben dieci unità di cui due figure dirigenziali oltre a otto unità tra funzionari e impiegati che oggi, invece, risulta ridotta all’osso con gravi disagi per l’utenza portuale e i concessionari che tardano ad avere risposte. Il grande lavoro fatto dai predecessori di Musolino, con la realizzazione di importanti infrastrutture portuali, con piazzali e banchine, l’avvio di nuove e importanti attività e imprese portuali che in sinergia con le storiche hanno permesso di raggiungere importanti traguardi in questi ultimi anni, consacrando il 2022 come anno record per il porto di Gaeta: quasi 2 milioni di tonnellate di merci, di cui 750.000 tonnellate di merci solide come pubblicizzato dalla stessa Autorita portuale in questi giorni. Il porto di Gaeta produce introiti per oltre 3 milioni di euro, circa 1 milione di euro rappresentano i costi di gestione, personale e interventi di manutenzione, gli altri due milioni vanno ad incrementare il porto principale.
Mi auguro che il Presidente Rocca e la nostra Giunta possano iniziare presto a lavorare sui vari problemi, affrontando prioritariamente il tema della portualità strategica per la nostra Regione e il nostro territorio, impedendo che si danneggi e si pregiudichi lo sviluppo e la crescita di Gaeta, del suo porto e dell’intero territorio del Lazio con scelte illogiche e prive di senso. A tal riguardo preannuncio la presentazione di un interrogazione al Presidente della Regione Lazio attraverso i nostri rappresentanti di Fratelli d’Italia presenti in seno al consiglio regionale, e se sarà necessario, allo stesso Ministro Salvini, per impedire che scelte del genere, che danneggiano le nostre comunità, le nostre imprese e la nostra economia, possano concretizzarsi in futuro.” Lo comunica il Consigliera Comunale Marco Di Vasta