Nel magazine di luglio abbiamo dedicato ampio spazio alla querelle che vede contrapposti il Comune di Gaeta e gli operatori che hanno i banchi di pesce sul Lungomare Caboto. Abbiamo dato voce al consigliere comunale di maggioranza Pietro Salipante, delegato al comparto pesca, che ha chiarito i termini della questione che perdura da anni e che vede l’amministrazione comunale investire denaro pubblico. Il Tar del Lazio ha concesso agli operatori una proroga sino al 31 dicembre 2019. In sostanza la tranquillità per il ferragosto e le festività natalizie. I magistrati amministrativi ritengono che sia un periodo adeguato perché la nuova struttura sia definitivamente completata ed efficiente.
Questioni di lana caprina per guadagnare tempo? Probabilmente sarà così ma nel frattempo il Comune è stato condannato anche a pagare le spese legale, poco importa che sia ancora una volta denaro di noi tutti cittadini. Non accadrà nulla nel secondo semestre 2019? Il Comune ha già appaltato i lavori per la riqualificazione del tratto interessato del Lungomare Caboto e sta provvedendo contestualmente alle rifiniture dell’area dove dovranno andare i pescivendoli interessati. Ma potrebbe entrare in gioco un terzo interlocutore: i NAS, i Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma dei Carabinieri, che operano su tutto il territorio nazionale dal 15 ottobre 1962. L’attività dei NAS ha sempre suscitato viva ammirazione tra i vertici dell’Arma, del Ministero della Salute, tra gli stessi operatori commerciali e tra la popolazione, riscuotendo ovunque riconoscimenti ed attestati di benemerenza. Un loro intervento quale esiti avrebbe? Ai posteri l’ardua sentenza.