Gli abitanti precari di Gaeta. L’appello – “La perdita degli abitanti che vanno a potenziare la crescita demografica di altri paesi è un “disonore” per Gaeta. I “non proprietari di casa” sono ritenuti “abitanti precari” a rischio di esilio, senza appello e risoluzione, senza prospettiva di restare nella propria città, salvo che non venga attivata quanto prima una efficace inversione di tendenza e venga programmata una decisiva strategia gestionale, volta al progressivo miglioramento della situazione.
Mentre le varie amministrazioni europee hanno identificato i regolamenti opportuni per arginare il fenomeno del turismo destabilizzante per le comunità, ed alcune città italiane coinvolte manifestano lo scontento per la mancanza di alloggi residenziali, e i sindaci si stanno adoperando con successo per porre un freno agli affitti turistici, soltanto l’Autorità locale di Gaeta non prende coscienza della gravità, non si esprime sulla crisi abitativa e non appare orientata a risolverla.
I quartieri di una città abitata “soltanto nel periodo estivo” devono essere ripopolati. Occorre un’inversione di tendenza, concreta e coraggiosa, per dare un nuovo volto a Gaeta, non con le case chiuse, ma per rilanciare questa meravigliosa città del Golfo.
Sostenere l’odierno processo delle case chiuse pro gli affitti vacanzieri e pro l’esilio dei residenti, significa insistere nel danneggiare la residenzialità cittadina per favorire la gentrificazione, cioè il cambiamento sociale che definisce una città abitata solo da residenti benestanti. Realizzare un programma utile ad invertire la tendenza che promuove lo sfruttamento del turismo ma danneggia la residenzialità, rappresenta lo scopo coraggioso di voler dare l’opportunità di prosperare a tutta la comunità.
Questo è un appello alle Istituzioni, alle Autorità Cittadine, alle Persone Sagge e Volenterose. Serve creare una piattaforma di discussione, formata da capaci funzionari amministrativi e possibilmente anche da tecnici esperti nel settore, con la predisposizione e l’obiettivo di definire un programma per il benessere di Gaeta, con progettualità concrete e credibili, senza condizionamenti di “interessi privati, personali e straordinari” di qualsiasi entità, per non abbandonarla al suo attuale destino di spopolamento, per non farla diventare un ritrovo estivo esclusivo per turisti e per non rischiare di annullare la sua identità di città residenziale viva ed accogliente.
Servono gli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (ERP), la regolamentazione degli affitti brevi, i prezzi equilibrati e sostenibili per gli affitti a lungo termine e pertanto, l’opportuna tutela per i proprietari locatori in caso di insolvenze degli inquilini, al fine che l’affitto a scopo residenziale sia una “soluzione sicura”.
La chiave di svolta è trovare un equilibrio tra il benessere di tutti gli abitanti e i benefici economici del turismo, per evitare di demolire la natura di questa amata città. Contestualmente, è necessario stabilire che gli appartamenti siano legalmente affittati, con una proporzione equilibrata tra affitti residenziali e affitti turistici, e soprattutto, ottenere “inderogabilmente” che i residenti di Gaeta non debbano più essere esiliati e ridotti a cercare un’abitazione nei paesi vicini. È un disonore rendere Gaeta inospitale per gli “abitanti precari” ed è altrettanto vergognoso rendere gli “abitanti precari” orfani della loro città.” Lo comunica la cittadina Fernanda.