Un piano di rigenerazione urbana per la valorizzazione delle risorse culturali, artistiche, paesaggistiche e monumentali esistenti nel quartiere Sant’Erasmo. È questo l’obiettivo che si pone “Insula”, lo studio progettuale finanziato e realizzato dalla Fondazione Gaetano e Simona Golinelli, finalizzato all’elaborazione compiuta di una progettazione esecutiva che possa produrre un autentico punto di svolta per la crescita sociale ed economica della Città. Un’iniziativa, accolta con entusiasmo dal Comune di Gaeta, di sviluppo territoriale, inserita nell’ambito del fondo per la ripresa “Next Generation EU” ed il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che si avvarrà dello strumento della co-progettazione al fine di raggiungere la fase di realizzazione rispettando le tempistiche del PNRR, con la definizione di accordi di partenariato pubblico-privato. A tal proposito, il primo partner a scendere in campo sarà Cethegus, Società Consortile per Azioni presieduta da Leonardo Valle, senza scopo di lucro, già impegnata in molti contesti territoriali, che persegue un fine comune di natura ideale, solidale e di utilità sociale, ovvero lo sviluppo territoriale sostenibile del Lazio. Cethegus – che prende il proprio nome da Marco Cornelio Cetego, il console romano che eseguì le prime opere di bonifica delle paludi pontine -, si propone di promuovere una crescita sostenibile grazie al supporto operativo e finanziario delle sue Consorziate e della macroarea di contesto, sostenendo, con la realizzazione di progetti concreti, l’innovazione e la competitività di imprese, infrastrutture e territorio. Lo studio del piano di rigenerazione urbana “Insula” prevede un nuovo modello per il turismo esperienziale di Gaeta, integrando la proposta museale con nuove opportunità all’aperto, creando un vero e proprio “Open Air Museum”, un museo a cielo aperto, attraverso l’innovazione in chiave digitale, favorendo la transizione verde del territorio e cogliendo le sfide tecnologiche e ambientali. Una missione che tende ad una revisione globale del sistema dell’accoglienza, dei servizi e dell’offerta, per uno sviluppo sostenibile nella filosofia del Green Deal Europeo, rendendo le destinazioni delle “Smart Destination”. Protagonisti di Insula saranno: l’orto botanico della Villa Reale in via Angioina, la Casina Reale e la Colombaia borbonica, la salite di San Sebastiano e dell’Angelo, le chiese di S. Giuda Taddeo, S. Sebastiano e Rocco, S. Biagio e dell’Ulivo, i giardini pensili della Villa di Faustina, via della Breccia, sentieri pedonali sul Monte Orlando, parte della Batteria SS. Annunziata, le botteghe di via Annunziata e la rigenerazione delle infrastrutture stradali connesse. Un recupero che consentirà di realizzare percorsi fruibili da cittadini e turisti, per apprezzare le peculiarità naturalistiche, storiche, architettoniche, enogastronomiche e culturali del posto. «Abbiamo accolto con entusiasmo – ha dichiarato il Sindaco Cristian Leccese – la proposta della Fondazione Gaetano Golinelli, che opera già da diversi anni nella nostra Città e si pone l’obiettivo di promuovere attività di ricerca scientifica, di studio e diffusione della conoscenza, dell’imprenditoria e della finanza, con particolare riguardo ai settori dell’economia turistico-culturale, al fine di incentivare e promuovere lo sviluppo dei territori attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale, naturale, economico e sociale, anche in prospettiva eco-sostenibile. Un progetto che si sposa in pieno con l’intento della nostra Amministrazione di valorizzare quanto più possibile l’immenso patrimonio artistico, storico e culturale della nostra Città. Inoltre, Insula si inserisce perfettamente tra i progetti che proporremo nel dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2026 – “Blu, il Clima della Cultura” – puntando alla rigenerazione, riqualificazione e valorizzazione del quartiere Sant’Erasmo, dei suoi tesori e delle sue bellezze, per renderlo ancor più accogliente e vivibile: più bello. Un connubio, quello tra pubblico e privato attraverso la co-progettazione, che potrebbe essere la chiave giusta, per garantire ad una perla, che è già un museo naturale a cielo aperto, un ulteriore rilancio da un punto di vista residenziale, turistico, commerciale, artistico e culturale, 365 giorni all’anno». «Insula – ha spiegato Claudia Maria Golinelli, Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese nel corso di Laurea di Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici, dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – nasce nel cuore e nella mente del professor Gaetano Golinelli, già cittadino onorario di Gaeta, oltre che Professore Emerito di Economia e gestione delle imprese della Sapienza, un riferimento assoluto per diverse generazioni di classi dirigenti formatesi nel principale ateneo del paese. Adesso entrano in campo due soggetti di prestigio, la Fondazione Golinelli e Cethegus, con un progetto di grande impatto. Gaeta ha indubbiamente intrapreso da tempo un percorso di sviluppo economico e sociale basato su una idea chiara di città, legata alla cultura, alla sostenibilità e al bello, e i risultati sono sotto agli occhi di tutti, ed è stata capace di cogliere l’opportunità rappresentata dal progetto Insula in linea con l’insieme degli investimenti e delle iniziative a sostegno della candidatura a Capitale della Cultura 2026. Una candidatura che nasce sulle nostre coste, è sostenuta da intelligenze del nostro territorio, dà lavoro da subito e ne darà in futuro alle imprese territoriali, e promuove una classe dirigente del Lazio pronta a sostenere un progetto di caratura nazionale». «Questo progetto – aggiunge il Delegato alla cultura, Gennaro Romanelli – dimostra come l’Amministrazione Leccese si stia dotando di tutti gli strumenti messi a disposizione dal Legislatore per continuare a promuovere, organizzare e realizzare iniziative volte a valorizzare turisticamente, economicamente, socialmente e culturalmente il nostro territorio. “Insula” rientra a pieno titolo tra le iniziative più importanti poste alla base della candidatura di Gaeta a Capitale italiana della Cultura 2026, una sfida ambiziosa sulla quale stiamo investendo tutte le risorse ed energie in nostro possesso, per attribuire a questa “terra dei miti” il ruolo che le compete nel panorama culturale nazionale»