GAETA – Il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta, Antonio Salone, e l’ideatore del suo progetto politico, Luigi Zazzaro, in una nota stampa comunicano: “Il concetto di transizione che abbiamo introdotto sulla scena politica gaetana – esordiscono i due ex assessori – per perseguire un rinnovamento radicale nella gestione del potere e delle istituzioni, lo abbiamo preso a prestito da un nuovo principio di cui si parla molto negli ultimi mesi, ovvero quello della transizione ecologica. Pensiamo infatti di dover rivoluzionare i nostri modelli di sviluppo, le nostre metodologie politiche e di rappresentanza democratica con la stessa attenzione che prestiamo alla qualità della nostra vita, della nostra terra, del nostro ambiente e della nostra città.
Guardiamo a un futuro sostenibile, al progressivo allontanamento dalle fonti di energia fossile, ad un trasporto pubblico e privato votato al rispetto dell’ambiente e dell’aria che respiriamo, perchè questi non sono più temi appannaggio di certe ideologie, ma sono il faro del nostro agire politico a tutti i livelli istituzionali, dal piccolo Comune ai grandi accordi mondiali. Eppure – sottolineano Salone e Zazzaro – da un sindaco che ha alimentato la sua rapida ascesa politica, che non accenna a placarsi, cominciando come commissario di un ente parco, quello locale “Riviera di Ulisse” che ha sede a Monte Orlando, ci aspettavamo dunque una particolare sensibilità per questo tema. Ma non avendo alcuna sensibilità per il tema della democrazia dal basso, e spesso persino per quello della democrazia stessa, figuriamoci se può comprendere quello della transizione ecologica, della quale persino la Regione Lazio si è dotata con un assessorato dedicato.
E infatti nelle classifiche stilate dall’Arpa Lazio nelle ultime settimane proprio la città di Gaeta risulta essere agli ultimi posti per qualità dell’aria e conseguentemente ai primi come emissioni antropiche di polveri nell’aria che respiriamo, superando i limiti consentiti in ben tre diverse occasioni. Ma è chiaro che con un traffico letteralmente in tilt non poteva aspettarcisi altrimenti. Non abbiamo un dettagliato piano del traffico, non abbiamo parcheggi di interscambio per chi vuole raggiungere il centro e il quartiere medievale, anche la Ztl è completamente fuori controllo e sarebbe il caso di pianificare uno studio serio sui permessi rilasciati negli ultimi anni specie a chi a Gaeta non è residente ma proprietario magari di qualche seconda casa per l’estate.
L’accesso al quartiere medievale e al centro storico deve essere consentito solo ai residenti.Invitiamo a considerare l’aggravante che essendo Gaeta una città di mare esposta al vento del Golfo, il dato allora assume allora maggiore gravità, visto che nonostante il vento e la possibilità di permettere il ricircolo dell’aria, questa resta pesantemente inquinata.Non possiamo inoltre tralasciare – proseguono – un’altra grave piaga che incombe sulle nostre vite e sulla qualità del nostro ambiente e della quale abbiamo già parlato occupandoci di cementificazione selvaggia e percentuali di consumo del suolo in cima alle classifiche regionali. Peraltro in un momento di regresso demografico, anomalia inquietante tutte gaetana.
In un periodo storico in cui in tutta Italia e nel mondo intero ci sono grosse campagne di sensibilizzazione ecologica – concludono i due esponenti di Transizione Popolare per Gaeta -, piantumazione di nuovi alberi, minor consumo di suolo e di cemento, Gaeta come al solito si fa notare per essere amministrata da incapaci che alimentano un degrado ambientale inaccettabile, segno evidente del declino nel quale la qualità della nostra vita e del nostro ambiente precipita da tempo”.”