Soltanto chi è legato ad un luogo da amore sincero può raccontarlo come Francesco Paone. Pubblicato da Ali Ribelli Edizioni, il romanzo “E giunsero nel borgo di Gaeta” è una ricostruzione di strade, vicoli, bassi, botteghe, scorci sul mare e attraverso gli occhi di un forestiero, indeciso su dove andare. Un viaggio nella Gaeta che un tempo era piccolo borgo di pescatori, un tuffo in un passato che può ancora scorgersi nell’unicità dei suoi paesaggi e delle persone che la rendono viva, come i contadini impegnati nei campi che, nonostante la fatica, cantano allietando le dure giornate di lavoro.
Ambientato nella Gaeta pre-unitaria, protagonista di “E giunsero nel borgo di Gaeta” è Ignazio, un panettiere che, trovatosi improvvisamente senza lavoro, decide di abbandonare le campagne di Padova e intraprendere insieme alla sua famiglia un viaggio verso il Sud, trovandosi a Gaeta. Il racconto del suo percorso di vita, colmo di sofferenza e necessità di adattarsi, si intreccia con quello della città che lo accoglie. La povertà, l’arrivo in città del Papa, l’incontro di Ignazio con Don Antonio, proprietario del forno e suo esatto opposto. Nonostante gli eventi Ignazio non cambierà e imparerà ad accontentarsi.
Una trattazione breve, in grado di condurre il lettore in un viaggio nelle proprie emozioni, nella storia della propria vita che con facilità si intreccia a quella dei personaggi descritti dall’autore. Ed è proprio il tacito invito a ricordare momenti vissuti a consentire di sviluppare quel legame forte tra lettore e narrazione.