Cenone di Capodanno a Gaeta 2022 2023. Il menù Antica Pizzeria Ciro Ristorante – L’Antica Pizzeria Ciro Ristorante propone un menù di capodanno adatto a chi vuole concedersi il piacere della buona tavola abbinato alla tradizione culinaria. Il veglione di San Silvestro a Gaeta può concludersi in armonia nella rinomata location di mare, coccolati dalla magica atmosfera delle luminarie di Gaeta con musica live con “Gold & Black” durante la cena e disco music con dance dopo la mezzanotte. Giorgio Moffa, titolare e radicato ristoratore formato a Napoli ha esportato la sua esperienza qui a Gaeta con “Antica Pizzeria Ciro Ristorante”, preparando un menù di Capodanno tutto da assaporare. A Gaeta il cenone di Capodanno inizia con un entrè (dadini di polpo e concassè di tarpedino accompagnato da un ottimo prosecco di benvenuto) segue l’antipasto (mazzancolle al timo lime con fonduta di provolone del Monaco e guanciale di Amatrice, tartare di baccalà con vellutata di cipolla di Tropea, carpaccio di salmone con finocchio croccante e glassa di melograno), seguono due primi piatti (tonnarelli all’astice con piennolo rosso del Vesuvio, tortello alla Nerano con ragù di pescatrice). Segue il secondo piatto (filetto di rombo al forno con pomodorini del piennolo e verdure croccanti). Si aggiunge Pecorino biologico Krya (azienda VignaMadre), seguono i doci della tradizione natalizia e alla mezzanotte fuochi sul mare assaporando lenticchie e cotechino. Costo della cena €90 a persona. Info e prenotazioni: 0771.465058.

La locandina dell’evento

ARTICOLO CORRELATO – La storia di Giorgio Moffa da tredici anni da Napoli anche nel Golfo di Gaeta: Questa è una storia fantastica che, come in una fiaba, unisce due località che già la storia ha unito nei secoli: Napoli e Gaeta. La ricostruiamo incontrando Giorgio Moffa e avendo dinanzi a noi dal suo locale gaetano lo scenario incomparabile del golfo. Tutto ha inizio nel 1923 quando il ventiquattrenne Ciro Leone (classe 1899), partenopeo doc di Spaccanapoli, da panettiere si trasforma in pizzaiolo, consigliato dalla moglie Giorgina più grande di lui di sei anni e vera donna di carattere (erano cugini di primo grado e il loro amore era iniziato in famiglia). Alle remore del marito perplesso nell’aprire una pizzeria proprio di fronte alla pizzeria da Michele (altro locale storico di Napoli) ebbe a dire una frase indimenticabile nelle memorie dei discendenti: “Cirtiè (così Giorgina chiamava il marito) addò schiara ‘o sole pe’ loro schiara pure pe’ nuje”. Da Michele ebbe come prima sede un locale sotto l’Ospedale Ascalesi per poi trasferirsi in Via Cesare Sersale. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.

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