Un seme, per far fiorire talento, dignità, amore per la natura e per se stessi. Un seme, per piantare identità, consapevolezza, coscienza, resilienza. Quel seme è stato piantato, nell’assolato tramonto del 21 febbraio, presso ilSeminario diocesano in piazza Conca di Gaeta, durante il momento simbolicamente celebrativo dell’avvio di CariTerre.
Si tratta di un progetto di Agricoltura Sociale, lanciato dalla Caritas diocesana finanziato con i fondi dell’8 per mille. L’intento è quello di allontanarsi dall’aiuto assistenzialistico attraverso percorsi personalizzati, dando spazio al mondodella sostenibilità sociale, economica ed ambientale.
Lo scorso 21 febbraio, alla presenza del vescovo don Luigi Vari, di alcuni operatori delle Caritas parrocchiali e dei beneficiari scelti attraverso la selezione tenutasi nei mesi scorsi, è stato piantato il primo seme in quella terra che li vedrà protagonisti. Un momento commovente, di raccoglimento, verso un unico sogno: riscoprire i valori della vita, insieme.
Di apertura il saluto e la preghiera del vescovo, emozionato, accanto ai bambini presenti.
“Questa è la strada, a noi spetta cominciare a camminare – spiega don Alfredo Micalusi, direttore Caritas diocesana –il ritorno alla terra è una delle cose più importanti per la salvezza del pianeta, per tornare agli elementi essenziali dellavita. Sono sicuro che questo è l’inizio di un percorso di crescita. Ringrazio il Signore, il vescovo che ci ha dato fiducia,incoraggiandoci sin dall’inizio, Caritas Italiana che ci sostiene, le Caritas parrocchiali, l’équipe Caritas. Un grazie alla cooperativa Viandanza, con la quale condividiamo il progetto”. Poi esorta tutti a cogliere la bellezza del momento: “ilraggio di sole che ci scalda è come una carezza del Signore che apre orizzonti di speranza”.
“Vogliamo metterci insieme, abitare la terra, la nostra terra, per sperimentare la condivisione, mettiamo insieme le nostre solitudini e nascerà un noi che genera cose belle” aggiunge la dott.ssa Milena Marrocco.
I partecipanti si sono disposti in cerchio, sulla terra brulla pronta per essere coltivata. L’educatrice professionale Lucia, esperta di Agricoltura naturale, ha offerto a tutti un seme, da piantare come buon auspicio. “Creeremo uno spazio di bellezza e di cura – dice – l’invito è quello di lasciare piccoli semi su questa terra. Abbiamo scelto la pianta del girasoleperché il sole è fondamentale per le piante. Con il sole cresce e matura il frutto”.
Il pomeriggio si è concluso con un momento di convivialità alle porte del Seminario. In lontananza il sole al tramonto, pronto a rinascere e a porgere ancora su questa umanità troppo spesso sofferente, la carezza amorevole di Dio.