Il consigliere comunale d’opposizione Franco D’Angelis in data 2 luglio ha presentato un’interrogazione scritta che certamente può essere considerata l’inizio di una vicenda che non può chiudersi “sic et simpliciter” con una discussione in assise civica. Offriamo ai nostri lettori l’opportunità di leggerla nella sua interezza, è indirizzata al SindacoDott. Cosmo Mitrano, Presidente del ConsiglioGiuseppina Rosato, Consiglieri ComunaliLuigi Coscione, Gianna Conte, Cristian Leccese, Gennaro Dies, Katia Pellegrino, Marco Di Vasta, Maurizio Caso, Raffaele Matarazzo, Pietro Salipante, Luigi Marzullo, Massimo Magliozzi, Luigi Gaetani (Presidente Commissione Controllo e Garanzia), Gennaro Romanelli, Emiliano Scinicariello, Assessori Angelo Magliozzi (Vicesindaco), Felice D’Argenzio, Teodolinda Morini, Alessandro Martone, Lucia Maltempo; Segretario GeneraleAvvocato Antonella Marra; Dirigenti Comunali Arch. Stefania Della Notte, Dottoressa Maria Veronica Gallinaro, Ing. Massimo Monacelli, Dottoressa Anna Maria De Filippis, Avvocatura Comunale Responsabile Avv. Daniela Piccolo.
Scrive D’Angelis: “Sono venuto a conoscenza di una notizia che riguarda la nostra storia e la nostra comunità, e ritengo doveroso condividerla con tutti Voi e con tutta la nostra comunità cittadina. Non credo che sulla questione che intendo sottoporre alla Vostra attenzione ci possa essere disciplina di partito o altro limite all’azione, che spero tutti noi vorremo intraprendere per non perdere un bene che, seppure formalmente sapevamo non essere nostro come proprietà trascritta, abbiamo da sempre gestito come tale. Mi riferisco all’edificio storico della prima stazione ferroviaria “Gaeta-Formia”, che è stato venduto insieme a un’area circostante di mq 2.737 riguardante per l’esattezza tutta l’area del marciapiede davanti all’edificio, i passi carrabili, le aree retrostanti che danno all’interno del piazzale della stazione. Tra l’altro la suddetta area comprende anche lo spazio dove alcuni nostri concittadini, per lo più pensionati, da tempo immemore, erano soliti trascorrere momenti delle loro giornate dedicandosi al gioco delle bocce. Le parti coinvolte nella suddetta compravendita risultano essere il “Consorzio Sviluppo Industriale Sud Pontino“, di cui cipregiamo essere consorziati come Comune, e la “ImmobiliareCavour srl ” con sede in Gaeta. Il tutto è stato venduto alla cifra di Euro 409.000,00 (euro 311.000 il fabbricato della ex stazione ferroviaria, euro 98.000 il terreno di pertinenza di mq. 2.737) ed il possesso di tali beni decorre dal 15/01/2020, mentre il verbale di consegna credo sia avvenuto nei 15 giorni successivi.
Non nascondo che tale notizia mi ha stupito non poco, e mi sono posto delle domande che voglio condividere con Voi, premesso che: 1. tutto è partito dal fatto che questo Comune, e così anche quello di Formia, decisero nel 2004 di dare il loro assenso al ripristino della linea ferroviaria; 2. per tale motivo il Nucleo Industriale, quale ente pubblico proponente, aveva la possibilità di trattare la cessione dell’intera linea ferroviaria per il suo ripristino; 1. c’era l’esigenza di soddisfare un interesse pubblico; 2. non tutta la linea ferroviaria originaria era però utilizzabile a tal fine; 3. quella inutilizzabile è stata frazionata e resa commerciabile ad un solo cittadino: ecco le domande: a. ma se è vero che tutto è nato da un interesse pubblico, chi ha autorizzato a trattare quel terreno, pervenuto al Consorzio Industriale, come fosse un qualsiasi privato con un terreno di proprietà altrettanto privata? b. Non è prevista una procedura che dia avviso pubblico di tale volontà, o meglio, come fa la “Immobiliare Cavour srl” con sede in Gaeta a sapere che il Consorzio vuole vendere la stazione ed il terreno? c. ma il Consorzio Nucleo Industriale ha avvertito il Comune di Gaeta della volontà di vendere il fabbricato ed il terreno ad un privato? d. Non era tenuto a preavvertirlo per consentigli l’acquisto, in via prudenziale, visto e considerato che sopra quel terreno vi sono due strade ed innumerevoli parcheggi pubblici? e. ma il Consorzio Sviluppo Industriale Sud Pontino si è reso conto che su quel terreno esiste una servitù stradale da tempo immemore, e comunque da più anni, che rende possibile il transito al pubblico, per tutti i sensi di marcia, e che mette in comunicazione attraverso più arterie stradali il centro della Città con la periferia, per cui è già di per sé acquisita al patrimonio di questo Comune, che ne cura la manutenzione, l’illuminazione, ecc.?
Ad ulteriore conferma di quanto sopra, ci sono le opere realizzate negli anni dal Comune di Gaeta su tali terreni, vedi piazza antistante l’edificio, dove mettiamo il trenino illuminato a Natale, l’asfalto su tutto lo spazio retrostante, le strade di percorrenza ormai acquisite al patrimonio stradale del Comune con segnaletica orizzontale e verticale, e un parcheggio di circa 100 auto, tra l’altro uno dei pochi – se non l’unico – con strisce bianche, servito a mantenere standard urbanistici per edificazioni in zona che, probabilmente, non sarebbe stato possibile edificare in loro assenza. Tutto questo il Comune di Gaeta non lo sa, a quanto pare, poiché l’Ufficio Urbanistica certifica che le particelle interessate dalla vendita Fg. 25, partt. 3179, 3216, 3204, 3206, 3220, 3219, 3222, 3224, 3225, “come rappresentati nella planimetria allegata all’istanza,hanno la seguente destinazione…sono da realizzare le opere di urbanizzazione primaria……non risultano essere state percorse dal fuoco, come si evince dal catasto degli incendi boschivi…”.
Ritengo che il Settore che ha rilasciato il Certificato di Destinazione Urbanistica avrebbe potuto, e credo anche dovuto, verificare dalle carte del Comune che si trattava di un’area percorsa da migliaia di mezzi al giorno, e non di terreni agricoli destinati a vigneti o a pascolo, per quanto catastalmente tanto sia riportato, benché nei fatti quelle aree abbiano da decenni altro utilizzo come sopra descritto. Quel Certificato di Destinazione Urbanistica cosa certifica in realtà? Bene io la finisco qua e credo che, comunque, tanto altro ci sia da dire e da fare; la preoccupazione che vi esterno al momento, e che a me appare più importante, è di chiedervi se siate d’accordo a recuperare immediatamente il bene così come è stato trasferito alla “Immobiliare Cavour srl”, a chiedere al Ministero dei Beni Storico Ambientali di rivedere il parere di irrilevanza storica dell’edificio che sembrerebbe aver dato, e infine di procedere in tutte le sedi opportune per richiedere, laddove sussistano eventuali reati e o lesioni del patrimonio pubblico, i giusti provvedimenti per tutti gli eventuali responsabili, con costituzione di parte civile da parte del Consiglio Comunale di Gaeta. Le offese vanno punite severamente, la nostra dignità e quella di tutto il popolo Gaetano è stata messa a dura prova, e non solo da questo ennesimo episodio. Almeno, salviamo il salvabile”.
LE SPERANZE SONO RIPOSTE NELL’AVVOCATURA COMUNALE DI GAETA
TROVARE UN MEZZO PERCHE’ L’ATTO IMPROVVIDO DI VENDITA NON ABBIA SEGUITO
Franco D’Angelis non demorde. Nell’ultimo consiglio comunale di lunedì 27 luglio ha utilizzato le interrogazioni che erano all’ordine del giorno per fare pressing sul governo cittadino in merito alla vendita improvvida di gennaio scorso del Consorzio Industriale Sud Pontino a favore di una società privata. E poiché ogni consigliere comunale ha diritto a esporre massimo tre interrogazioni in sede di consiglio comunale ha ammonito che ogni volta – sino al termine di questa consiliatura – pungolerà sul tema nell’interesse dei cittadini di Gaeta. A inizio di assise civica ha dichiarato di lasciare la coalizione di Massimo Magliozzi che ritiene appiattito sulla maggioranza di governo cittadino e ha aderito al gruppo misto di minoranza.
Conosce bene la macchina amministrativa comunale, essendo stato assunto nell’ottobre 1975 come semplice usciere per poi crescere costantemente a livello professionale sino ad andare in pensione come responsabile dell’anagrafe. Ha portato nuovi elementi alla valutazione del sindaco e dell’avvocatura comunale: “All’inizio tutta l’area era proprietà del Demanio delle Ferrovie dello Stato, nel 2017 le Ferrovie chiedono al Comune una SCIA – Segnalazione certificata di inizio attività – tramite tecnico da loro nominato residente a Treviso – per la sistemazione di difformità urbanistiche. Questi allega due fotografie, una del 1958 ed una dichiarata datata 2017 che, in realtà, è una foto del 2005. Immagine realizzata prima che il Comune di Gaeta grazie all’impegno di Cristian Leccese realizzasse proprio negli anni 2014 – 2015 per 47.000 euro la piazzetta di mq. 150 davanti al bar che oggi per l’atto di cessione del Consorzio è proprietà di una società privata che non ha trovato il tempo in oltre sei mesi per recintare la sua proprietà”.
Evidente che se lo facesse tutti i gaetani avrebbero chiara la situazione creata da una cessione incomprensibile. Mitrano ha ribadito, ancora una volta, di essere stato sinora all’oscuro di questa operazione di vendita nel cuore di Gaeta. E in precedenza ha plaudito alla “signorilità e correttezza del consigliere De Angelis, e ha accusato il Consorzio Industriale del Sud Pontino, guidato dall’avvocato formiano Salvatore Forte (Forza Italia), di “grave scorrettezza istituzionale”. Quest’ultimo ente, respingendo le insinuazioni del consigliere interrogante, ha affermato di aver pubblicato un avviso pubblico il 29 giugno 2018 annunciando di voler mettere in vendita beni di sua proprietà a Formia e a Gaeta. È una risposta convincente? Per nulla. Ha senso vendere se si sta realizzando la Metropolitana del Golfo? Si vende un immobile e mq. 2.757 di terreno fondamentali per il progetto? Chi scrive ha cieca e incondizionata fiducia nel primo cittadino che sarà ricordato per aver rialzato l’orgoglio gaetano, ma chiede all’avvocato Salvatore Forte “Facci capire! Perché non ti presenti in consiglio e chiarisci quale strategia sia alla base di tutto ciò”. Ora l’Avvocatura Comunale ha allo studio il tutto, in lei si ripongono le speranze per trovare una leva giuridica che mandi allo sfascio un atto notarile improvvido.