A Gaeta raduno degli Alpini dal 27 e 28 settembre

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In vista dell’adunata del IV Raggruppamento degli Alpini del 27 e 28 settembre prossimo a Gaeta – cui parteciperanno gli alpini delle sezioni ricadenti nelle Regioni centro-meridionali e delle Isole – alunni dei due Istituti comprensivi, nelle rispettive aule magne, hanno accolto il 14 mattina scorso una delegazione di Alpini della Sezione di Latina, promotrice dell’evento, per scoprire i valori degli alpini, un patrimonio culturale e morale per i giovani. Il sindaco Cristian Leccese, nell’accogliere la delegazione, ha espresso il suo plauso all’iniziativa, che «consentirà ai nostri studenti di conoscere e comprendere le gesta eroiche degli Alpini, affinché possano rappresentare un’ideale guida anche per le generazioni più giovani e un baluardo a memoria della storia del nostro Paese».

Dopo aver cantato insieme l’inno degli Italiani, in una cornice caratterizzata dalla presenza del tricolore e del labaro della Sezione Alpini, le dirigenti scolastiche Stefania Geremicca (Carducci) e Rosaria Perillo (Principe Amedeo), ciascuna nelle rispettive sedi, hanno presentato il presidente della Sezione Alpini di Latina Francesco di Leginio e l’assessore alla Pubblica Istruzione Gianna Conte. L’assessore ha ringraziato per la scelta di Gaeta come sede per il prossimo raduno in quanto rappresenta «un riconoscimento significativo per la nostra città nella cui toponomastica figura da decenni anche un Viale Battaglione Alpini Piemonte sull’istmo di Montesecco, noto anche come Viale dei Platani».

Ha poi evidenziato come «il legame con il Corpo degli Alpini rappresenti valori di dedizione, solidarietà e amore per la patria: un tributo al ruolo degli Alpini nella storia italiana, che serve anche a rafforzare il senso di comunità e identità locale». Il presidente Francesco Di Leginio ha spaziato sulla grande rilevanza dell’evento che richiamerà a Gaeta migliaia di partecipanti e sostenitori da tutta Italia e che rappresenta un momento di commemorazione e di festa. Ha messo in luce i valori che da sempre contraddistinguono le Penne Nere nella storia del nostro Paese, a cominciare dal formidabile spirito di Corpo che accomuna sia i militari in servizio nell’Esercito sia la grande famiglia dei soci dell’Associazione Nazionale Alpini (ANA), che con i suoi oltre 350 mila iscritti è l’Associazione d’Arma più importante del mondo.

Raduno degli Alpini – Le risposte agli alunni

Rispondendo alle domande degli alunni, ha quindi ricordato il grande patrimonio di solidarietà e di generosità che si traduce ogni giorno in varie attività di volontariato, di pronto intervento, di assistenza e di soccorso verso chi si trova in difficoltà. Da quel primo Regio Decreto 15 ottobre 1872 sono passati anni di storia nella quale emergono le caratteristiche dell’Alpino: senso del dovere, attaccamento alle tradizioni, orgoglio degli emblemi che lo caratterizzano, spirito di Corpo, solidarietà fra commilitoni e la continuità di questi valori anche una volta in congedo. Ha quindi ringraziato i dirigenti scolastici, i professori e gli alunni che stanno partecipando al concorso per la realizzazione di un elaborato grafico da utilizzare per il manifesto ufficiale del Raduno che sarà affisso in tutte le Regioni al quale partecipano anche gli studenti degli istituti superiori.

A fine mese saranno raccolti gli elaborati e al vincitore sarà riconosciuto un premio di 1.000 (mille) euro. Nei prossimi giorni gli alpini saranno accolti dai dirigenti scolastici Valentina Paumgardhen del Liceo Scientifico «E. Fermi» e Maria Rosa Valente dell’Istituto Nautico «G. Caboto», dove racconterà agli studenti la sua esperienza da alpino il quasi 93enne presidente onorario, Magg. Francesco Totaro, il quale è stato fra i primi a prestare soccorso alle popolazioni del Vajont, la cui inondazione è stata una delle più tragiche e devastanti nella storia dell’Italia.

Gli alpini sono un esempio di solidarietà, coraggio, rispetto della natura, disciplina e volontariato

Si è verificata il 9 ottobre 1963 tra il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, quando una frana di dimensioni enormi (270 milioni di metri cubi) si staccò dal versante nord del monte Toc precipitando nel lago artificiale, generando un’onda di piena che superò in altezza la diga stessa e si riversò nella valle sottostante causando una catastrofe di proporzioni epiche. Due villaggi, Celo e Toc, scomparvero completamente dalla mappa, sommersi dall’onda di piena generata dalla frana. Tutto si svolse nell’arco di qualche minuto. L’onda sommerse numerosi centri abitati, tra cui Longarone, provocando la morte di oltre 2.000 persone. Totaro, dall’alto della sua ultradecennale esperienza, saprà raccontare e mettere in risalto come «gli alpini sono un esempio di solidarietà, coraggio, rispetto della natura, disciplina e volontariato. Valori che abbiamo il dovere di difendere e trasmettere alle giovani generazioni».