DICONO: FIUMI DI DROGA NEL GOLFO DI GAETA E CONTINUI ARRESTI, VOGLIAMO I TEST ANTIDROGA PER TUTTI I POLITICI

Pubblichiamo integralmente la proposta degli esponenti politici Salone e Zazzaro che, sinceramente, riteniamo peregrina.

Secondo la nostra Costituzione tutti possiamo fare politica e siamo politici.

Proponiamo il test su 60 milioni di italiani? E ancora per essere coerenti e corretti chi sarebbero i politici?

Anche coloro che si candidano nelle liste civiche senza speranze di essere eletti? In linea teorica decisamente Si. E allora tutti in fila dopo il covi-19 passiamo ai campioni dei test antidroga.

Se vogliano essere non demagogici potremmo legare il rilascio di qualsiasi patente di guida a tale esame, perché controllare solo i votati? Controlliamo anche coloro che li votano!

E ORA PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE IL LORO DOCUMENTO

Il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta Antonio Salone e l’ideatore del suo progetto politico “Transizione popolare per Gaeta” Luigi Zazzaro chiedono un intervento esemplare della politica contro gli enormi traffici e affari di droga che dilagano nel Golfo puntualmente oggetto di vaste operazioni coordinate dalle direzioni antimafia: un test antidroga a chi ricopre incarichi elettivi.

“Con l’operazione Traqueteros – esordiscono i due ex assessori – abbiamo avuto negli ultimi giorni l’ennesima conferma, l’ennesima prova, delle enormi quantità di droga che nel Golfo di Gaeta gonfiano le tasche dei clan e della camorra e distruggono le vite di giovani, giovanissimi, famiglie, professionisti e chissà pure di qualche politico. 
L’operazione ha portato alla luce, grazie all’azione della Direzione distrettuale antimafia, una fitta rete di soggetti dediti allo spaccio di ingenti quantità di droga.

Solo l’ennesima dicevamo, visto che ai vertici dell’operazione, ci sono gli stessi che erano a capo dell’inchiesta “Touch&Go” che portò in manette 22 persone tra Formia e Minturno, dediti oltre che allo spaccio pure all’uso di armi e materiali esplosivi. Senza dimenticare anche l’operazione “Anni 2000” dove pure erano emersi fatti analoghi. 
Il Gruppo criminale dei “Traqueteros” – proseguono Salone e Zazzaro – aveva base logistica a Formia, a Gianola, e gestiva l’arrivo sul territorio di cocaina, hashish e pure crack, una inchiesta che ha fatto molto rumore perché in manette è finito pure un parente strettissimo di un noto politico locale.

Formia e Minturno, dicevamo, ma anche Gaeta e le isole. Insomma fiumi di droga e di denaro senza sosta per i clan, eppure la domanda che noi ci facciamo è da dove provenissero tutti questi soldi? Chi compra e usa tali ingenti quantitativi di droga, chi ha la disponibilità di questo denaro?

In un territorio così povero di risorse economiche e di lavoro, dobbiamo chiederci chi usa così tanta droga. 
Non possiamo ovviamente escludere nessuno, nemmeno il mondo della politica locale, che in questi anni si è distinta non certo per una lotta serrata alla criminalità organizzata e alla droga, anzi tutto il contrario.

E allora – affermano i due esponenti di “Transizione popolare per Gaeta” – ci chiediamo e chiediamo agli esponenti politici tutti di fare un test antidroga, organizzare una somministrazione del test in un giorno o due ben precisi, tanto più che a breve si va a al voto in molte cittadine del comprensorio, Formia e Minturno comprese, e tra qualche mese pure a Gaeta.

I politici e chi fa politica deve sottoporsi a un test antidroga, magari su base volontaria, considerando che già sappiamo che qualcuno pur di sfuggire alle proprie responsabilità anzitutto morali, e penali, invocherebbe il rispetto della Privacy. Spendiamo tempo a parlare di molti temi legati alla pandemia, ai Green Pass e al vaccino, ma credo anche che chi assume cariche elettive debba essere altrettanto lucido e nel pieno delle proprie facoltà. 
Bisogna dire che a giudicare da certe scelte, da certe decisioni e da certi modi di amministrare la cosa pubblica che qualcuno ha da queste parti, la droga e l’assunzione di sostanze psicotrope potrebbero essere una spiegazione più che plausibile, al di là delle chiacchiere o delle voci da corridoio che tuttavia sono sempre più insistenti.

Vogliamo una politica pulita, sana, lucida, che si schieri in modo chiaro contro certe dinamiche che stanno devastando i nostri territori, questa è una battaglia durissima che dobbiamo condurre senza equivoci e finte dichiarazioni. 
La politica – concludono – deve assumersi le proprie responsabilità nella lotta alla droga e alla criminalità organizzata, non solo con le chiacchiere ma anzitutto con l’esempio. Ora!”.