A Gaeta domani giovedì alle 15.30 nella Cattedrale si terranno le esequie del medico Giacomo Bonelli, un personaggio di eccezionali qualità.
Il sindaco Cosmo Mitrano lo ricorda con una riflessione: “Gaeta piange la scomparsa del dottore Giacomo Bonelli. Una persona che stimavo tantissimo, un vero amico che mi ha voluto sempre un grande bene e che al momento opportuno stava lì a darmi saggi consigli e suggerimenti per una Gaeta ancora più bella. Un cittadino modello.
Caro Giacomino ti ricorderemo per quel tuo modo di fare inconfondibile, con quel carattere vulcanico, allegro e solare. Hai amato immensamente Gaeta ed il suo mare. Lasci un vuoto incolmabile e in questo momento di cordoglio ci stringiamo forte attorno ai tuoi cari e familiari esprimendo a nome di tutta la città di Gaeta, le più sentite condoglianze”.
Francesca Bonelli ha scritto poche parole ma commoventi: “L’amor vostro mi rimarrà ancor quando, il mio corpo che già non esiste più, sarà fatto cenere… L’ultimo verso che mi hai scritto …
Mi manca l’aria … abbracciatevi forte …”
È spirato dopo una degenza presso il Campus Biomedico di Roma, 72 anni, stimato medico di famiglia, protagonista della disciplina sportiva della Vela, a livello sia cittadino che nazionale.
È stato per lungo tempo presidente della sezione di Gaeta della Lega Navale Italiana, che si è spesa nell’organizzazione di eventi di prestigio, tra questi vanno senz’altro ricordati le “Vele d’Epoca” e il Premio “Follaro d’Oro” ma anche e soprattutto l’allestimento del campionato europeo e mondiale Classe Star. Un uomo innamorato di Gaeta e del suo mare.
Il fratello Ernesto Bonelli, generale dei Granatieri di Sardegna in pensione, da parte sua ha scritto: “Non sono propenso ad esternare su di un social il mio dolore, ma lo devo per ringraziare tutti voi che da ieri mi avete voluto esprimere l’affetto e la vicinanza per la morte di mio fratello Giacomo.
Lo faccio con i sentimenti ed i ricordi che da ieri rivivono nel mio animo, nella mia testa, nel mio cuore.
Era il 1° giugno 1949, all’Ospedale Militare Celio cessava di vivere mio padre il Generale Livio Bonelli, un eroe, pluridecorato, amato da tutti e che adorava Gaeta.
Passione questa meravigliosa trasmessa nel nostro DNA.
Mia madre, giovanissima, aveva soltanto 28 anni, non si perse animo e supportata dal ricordo dell’amore per mio padre ha portato avanti la sua opera con sacrificio e dedizione affinché noi crescessimo: uniti, sani, educati e degni del cognome. Ognuno di noi ha dato il massimo perché questo desiderio di nostra madre fosse esaudito. Così è stato. Negli anni lo abbiamo dimostrato. Nostra madre e nostro padre ne possono andare orgogliosi.
Siamo cresciuti insieme: Via Guastaferri ed i ragazzi e le ragazze di lì, Resina, sotto il Castello, San Domenico, La Madonna del Rosario, la zuppa inglese ed i “polpettoncini” di mamma.
La nostra casa era sempre piena di amici. Gli amici di Gaeta gli amici di sempre. Nulla ci separava.
È successo. È stata una separazione “consensuale”, dettata dal lavoro e dalla volontà di ciascuno di noi di crearsi una famiglia. Ma con la testa siamo rimasti sempre vicini.
Ora momentanea perché, anche se per un po’ di tempo siamo costretti a vivere su due mondi diversi, ritorneremo a stare insieme e con i nostri genitori.”
Nutrivo una profonda stima e sincero affetto verso il nostro protagonista.
Il suo studio medico era arricchito da immagini alle pareti di gare veliche e del Golfo di Gaeta.
Nell’ambulatorio un’immagine del padre in divisa, suo orgoglio. Era il medico personale dell’Arcivescovo ora Emerito S.E. Mons. Fabio Bernardo D’Onorio, che partecipa al dolore collettivo.
Ricordo le nostre chiacchierate, il suo orgoglio per gli zii sacerdoti, per i genitori e per Gaeta.
Con il primo cittadino un ben rapporto sincero e costruttivo, entrambi innamorati della loro città, come d’altronde chi scrive.