“Il Consorzio Sviluppo Industriale Sud Pontino, ora confluito nel Consorzio Industriale del Lazio, per 50 anni ha operato nel sud della provincia di Latina e diverse sono le ombre calate sull’operato dell’ente, che ha gestito denaro pubblico e che si sarebbe dovuto occupare dello sviluppo delle attività produttive della zona.
Per questa ragione, con un’interrogazione al Ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco e al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ho chiesto che venga fatta chiarezza sull’attività svolta dal Consind, disponendo anche una verifica da affidare ai servizi ispettivi di finanza pubblica dell’Ispettorato Generale di Finanza della Ragioneria Generale dello Stato.
Ritengo fondamentale che gli ispettori appurino se vi sia stata una spoliazione del patrimonio pubblico a favore di privati e se operazioni particolari fatte dal Consorzio siano state contrarie al reale sviluppo del territorio. L’ente per oltre dieci anni è stato presieduto dall’avvocato Salvatore Forte, che ha rivestito in passato anche il ruolo di consigliere comunale a Formia, uno dei Comuni aderenti allo stesso Consorzio.
Come già evidenziato in altre due interrogazioni che ho presentato sul piazzale dell’ex Stazione Ferroviaria di Gaeta, tale area strategica, già di proprietà delle Ferrovie dello Stato, è stata acquistata prima dal Consorzio Industriale Sud Pontino, con la finalità pubblica della “riattivazione ed elettrificazione della linea Formia – Gaeta”, e successivamente una parte importante è stata rivenduta all’immobiliare Cavour srl, società costituita poco dopo il bando ad un prezzo che appare irrisorio, con una successiva speculazione davanti alla quale è rimasto inerte il Comune di Gaeta, dove è sindaco Cosmo Mitrano, collega di partito di Forte.
Ma non è questa l’unica operazione particolare fatta dal Consind. Nel 2015 infatti il Consorzio aveva già venduto all’imprenditore Aldo Zangrillo, assessore comunale a Formia mentre Forte era, sempre a Formia, consigliere comunale di maggioranza, l’area industriale della ex Blue Fish a Penitro per appena 2,5 milioni di euro. Senza contare che nel 2020 il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello del Consorzio e confermato l’annullamento delle delibere con cui l’ente nel 2016 aveva acquisito il compendio immobiliare dello stabilimento industriale ex Evotape, giustificate dalla volontà di evitare che “costosi complessi produttivi siano lasciati inattivi” e per ridestinare il complesso immediatamente “ad usi produttivi”, nonostante in quel complesso non vi fosse alcuna inattività, come appurato dai giudici.
Uno dei consiglieri del Consorzio presieduto da Forte è stato infine Antimo Merenna, condannato in via definitiva insieme al figlio Erasmo per usura ai danni di un imprenditore di Formia.
Numerose dunque le ombre sul Consind, tante che a mio avviso rendono necessario un accertamento da parte della Ragioneria Generale dello Stato”.
A dichiararlo è l’onorevole di Gaeta Raffaele Trano (L’Alternativa C’è), membro della Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati.