Virgilio Del Guercio, classe 1939, nasce a Calabritto dove vive e lavora, in provincia di Avellino. Lo incontriamo a Formia tramite Ivana Sellari, presidente della associazione ANTEA Aps, sua estimatrice amichevole nonché curatrice delle sue opere nel territorio. Rimaniamo colpiti dai suoi dipinti che sono stati esposti in molte mostre europee ed italiane dagli anni ’70 ai nostri giorni e che lo hanno proiettato nell’Olimpo degli artisti più quotati a livello internazionale e nazionale. Maestro, come nasce la sua vena artistica? “Avevo 5 anni quando, davanti al camino, con carta e penna, accanto a mia madre, iniziai a disegnare le fiamme del fuoco. A 7 anni, le dedicai una poesia: “A mia madre, più la guardo e più mi sembra bella”. Mio padre era scultore e mio zio pittore. Lasciai la scuola da ragazzo perché mi piaceva studiare solo arte, storia, filosofia e lettere. Ero fortemente ribelle. Poi ripresi gli studi prima ad Urbino e infine a Vercelli”.
Virgilio Del Guercio – Nella sua vita accadde un fatto strano, quale? “Arrivai in Germania per un errore. Dipingevo per strada a Cernusco sul Naviglio e conducevo la tipica vita d’artista. Per guadagnare qualcosa in più mi recai a Marina di Ravenna dove c’era un importante concorso per artisti, il Premio Rossano Brazzi. In Emilia Romagna, si tenevano mostre estemporanee dove si vincevano anche premi enogastronomici che condividevo con i miei amici. Attraverso questo ed altri concorsi artistici, riuscivo ad acquistare nuove tele e nuovi colori. Mangiavo, bevevo e dormivo riuscendo a condurre una vita creativa e divertente grazie al talento che mi veniva riconosciuto. Dopo qualche mese mi recai a Bologna e da li volli andare a Milano ma sbagliai treno e mi ritrovai a Monaco di Baviera, in Germania. Ero vestito estivo, impugnando cavalletto e colori e tutti mi guardavano perché ero strano ma soprattutto perché non parlavo una parola di tedesco.
Virgilio Del Guercio – Chiesi di potermi recare da Monaco a Augsburg, ad Haunstetten, linea 4. Avevo incontrato un siciliano che per un caso fortuito mi accompagnò da alcuni parenti. Avevo studiato gli espressionisti tedeschi e quell’errore mi sembrò un segno del destino. Intanto la mia famiglia mi cercava, ogni tanto sparivo. Incontrai delle donne che si presero cura di me ed il mio amico siciliano si allontanò. Dopo alcuni mesi in cui avevo iniziato a studiare il tedesco grazie ad una gentile signora, ritornai a Monaco con un altro italiano con cui andai per mostre d’arte a colmare questa grande sete di conoscenza. Andai anche a teatro e studiai bene il tedesco. Volevo partecipare a mostre d’arte in Germania. Essere accolto da quella comunità artistica perché sentivo di esserne fortemente attratto. Al ritorno da una di queste mostre con approfondimenti artistici, conobbi in un sottopassaggio i fratelli Gartner che divennero miei amici.
Virgilio Del Guercio – Con loro partecipai a così tante mostre al punto di organizzarle e divenni membro di giuria valutativa. Ebbi un vero e proprio boom di notorietà. L’arte era dentro di me”. Maestro, quante fasi pittoriche ha attraversato? “La prima, negli anni ’70, in quel passaggio dal tardo espressionismo tedesco a una metafisica di tendenza asiatica più che dechirichiana e poi in un carattere di neorealismo. La seconda, negli anni ’80, con il terremoto del 23 novembre la pittura prende uno slancio selvaggio, “wild” come a scagliarsi contro la natura perché nel sisma persi mia madre e altre persone a me care. Nel 1990 entro nella fase iper metafisica, ossia oltre la metafisica l’astratto, un astratto pieno di concretezza sempre allo studio dell’uomo nell’armonia della natura e alla ricerca di se stesso e del nuovo”.
Virgilio Del Guercio – Com’è oggi, adesso, la sua pittura? “Virgilio Del Guercio trasmette il proprio io nel quadro e ciascuno vi entra, mette la chiave nella toppa, apre e legge quel quadro come sente di leggerlo”. Oltre ad essere pittore il Maestro Del Guercio è scultore, regista, scenografo, scrittore e poeta. Sul Filebo, il componimento delle sue poesie che si inframezzano alle opere d’arte fotografate, si apprezza una bella passeggiata filosofica nel mondo della sua arte. A Calabritto c’è un toccante monumento in ferro e pietra. A ogni dente della ruota corrisponde un giorno di novembre sino a quello dell’apocalisse sismica nel 1980. Nelle giurie pittoriche ha partecipato con Ernesto Treccani, Lidia De Grada, Domenico Purificato, Saverio Terruso e Raffaele De Grada. L’artista Del Guercio ha esposto le sue opere a Formia, nella Torre di Mola, nel settembre 2023, in una mostra intitolata ” Dalla metafisica all’iper metafisica, l’arte del Maestro Virgilio Del Guercio” e una mostra pittorica inaugurata il 1 maggio 2024 alla Corte Comunale di Formia “Iper metafisica la poetica del fantasmagorico”.