Concessi gli arresti domiciliari, con l`obbligo di indossare il braccialetto elettronico, ai due artigiani formiani accusati di usura ed estorsione ai danni di un collega del settore elettrico. Ai due indagati, difesi dagli avvocati Pasquale Di Gabriele, Filiberto D’Urgolo e Lucia Flagiello, il Tribunale del riesame di Roma ha sostituto la carcerazione preventiva presso la casa circondariale, per optare per il regime più lieve invocato dalla difesa.
I due indagati, in manette da metà aprile, sono accusati di aver prestato denaro, in circostanze e occasioni separate, all`artigiano nel ramo elettrico con tassi pari al 400%.
L`arresto, seguito ad ad una repentina indagine, partoriva dalla segnalazione dei familiari del 57enne di Formia preoccupati per l`allontanamento da casa.
Le operazioni di ricerca e soccorso immediatamente attivate permettevano di rintracciare l’uomo, grazie al sistema di geo-localizzazione del telefono cellulare, in una zona montuosa al confine della provincia di Frosinone, tra i Comuni di Campodimele e Pico dove, preso dallo sconforto, si era recato alla guida della propria autovettura.
Raggiunto dagli agenti, negava l`esistenza di debiti o problemi.