“Subito dopo aver fatto una stima dei danni e di quanto accaduto dei devastanti incendi che hanno interessato nei giorni scorsi le nostre montagne, si è provveduto a convocare per giovedì 5 settembre un tavolo di incontro tra quanti operano e sono deputati al controllo delle nostre montagne. Pertanto, pur avendo anticipato il sollecito, è con estrema positività che accolgo l’appello dei due consiglieri Di Rocco e Riccardelli, a spingere tutti gli Enti responsabili a riunirsi intorno ad un tavolo per concertare il da farsi”.
A dirlo è la prima cittadina, Paola Villa, che all`indomani dei gravi incendi che hanno martoriato la flora formiana, interviene sul tema:
“In particolare modo la località “Giardinello” e la sua messa in sicurezza, ci spinge ad adoperarci fattivamente coordinando interventi comuni. L’ente Parco e la Comunità Montana devono fare la loro parte, mettendo in campo risorse economiche, strumentali e umane. Concordo pienamente sul coinvolgere la Regione Lazio perché la totale assenza di un piano di gestione parco, comporta enormi difficoltà sia di competenze che nel reperire risorse economiche che servono alla messa in sicurezza di mulattiere, strade sterrate e tratti di strada asfaltata. Inoltre tali risorse consentirebbero di mettere in campo un piano di prevenzione incendi, tra telecamere e videorilevazioni, pulitura di sottobosco e tutte le iniziative atte ad incrementare una coscienza civica ed una maggiore attenzione e conoscenza del nostro territorio e patrimonio forestale. Al tavolo sono stati invitati non solo chi è impegnato sulla prevenzione, ma operati turistico-ricreativi della montagna, i pastori e i cacciatori. Questo perché il dialogo sia franco e fruttuoso e soprattutto per arrivare ad una sorta di impegno e patto tra parti diverse unite dal comune denominatore di proteggere i monti e ciò che essi rappresentano. Affinché ognuno, senza tergiversare, faccia la propria parte e si assuma le proprie responsabilità”.
In particolare il capogruppo della Lega, Antonio Di Rocco e il consigliere della Lega, Nicola Riccardelli, rivolgendosi alla Villa, scrivevano:
“A seguito degli ultimi eventi criminosi che hanno segnato e deturpato, il nostro patrimonio naturalistico ambientale dei Monti Aurunci, mandando in fumo centinaia e centinaia di ettari di macchia mediterranea, mi sembra doveroso richiamare l’attenzione di tutti gli Enti di ogni ordine e grado e a qualsiasi livello, per aprire un tavolo di confronto e sana riflessione sul problema della tutela e della salvaguardia di questo importante territorio.
In primis l’amministrazione comunale, il Sindaco Villa e l’intero Consiglio Comunale devono farsi carico di queste tematiche, nella consapevolezza che i primi custodi che devono preoccuparsi della protezione di questi monumenti ambientali, devono essere le amministrazioni con provvedimenti seri, con impegni di risorse volte a favorire la prevenzione ed interventi di pulizia e presidi di vigilanza che sappiano scongiurare i propositi delittuosi di malintenzionati.
Favorendo così nella cittadinanza, la crescita rispettosa e civile del bene comune e prezioso delle nostre montagne.
Un confronto costruttivo con gli altri comuni facenti parte de Parco Regionale de Monti Aurunci e non in ultimo la Regione Lazio che brilla per inadempienza, per condividere scelte di politiche ambientali che rispondano ai territori in maniera reale e concreta . Non possiamo continuare a pensare che la lotta agli incendi boschivi debba passare solo ed esclusivamente, nella predisposizione di disponibilità di mezzi aerei o di terra, solo per spegnere il fuoco. Perchè a quel punto il danno è ormai avvenuto ed è irreparabile . Dobbiamo creare le condizioni necessarie per intervenire in tempi rapidi.
Non è più procrastinabile la discussione e l’approvazione del Piano di Assetto del Parco degli Aurunci da parte della Regione Lazio, sono trascorsi venti lunghi anni dal giorno dell’istituzione questo territorio continua ad essere mortificato, dove l’unica regola e risposta è quella del NO.
Siamo qui a chiedere però, l’intervento immediato ed urgente sollecitando agli uffici comunali competenti, il monitoraggio del tratto della Via Redentore che collega Maranola con la “valle di Gegne”, in particolare in località “Giardinello” , dove il carbonizzarsi della superficie ha reso le aree percorse dal fuoco fragili ed instabili sopratutto nelle zone dove i pendii sono più ripidi, dove la vegetazione aveva realizzato quella rete naturale di contenimento dei massi e delle rocce.
Elementi questi che oggi rappresentano uno stato di pericolosità viaria, per la pubblica incolumità, poichè temiamo che con le prossime prime piogge sopratutto se torrenziali, possono provocare distacchi di pietre che sono già precarie e invadere così la sede stradale. La sicurezza dei cittadini vale molto più di tante altre iniziative”.