Sulla protezione e riqualificazione/ricaptazione delle sorgenti Mazzoccolo di Formia e Capodacqua di Spigno Saturnia l’Associazione della Comunità del Lazio Meridionale e delle Isole Pontine, che vede come esponente di spicco Francesco Carta, ha scritto al presidente della Regione Lazio, On. Nicola Zingaretti, al sindaco di Formia professoressa Paola Villa, al presidente della Provincia di Latina nonché della Conferenza dei sindaci di ATO 4 Ing. Carlo Medici, alla segreteria tecnica operativa di ATO 4, al segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale dottor Erasmo D’Angelis. Ecco il tenore della relazione particolarmente articolata: “Le sorgenti Mazzoccolo e Capodacqua sono fonti insostituibili per l’approvvigionamento idrico dei Comuni di Formia, Gaeta, Itri, Minturno, Spigno Saturnia, Castelforte, Santi Cosma e Damiano. Sono fonti da proteggere, riqualificare e manutere costantemente. Chi afferma che la sorgenze Mazzoccolo è “improteggibile” e propone fonti e approvvigionamenti alternativi, manifesta tutta la sua scarsa padronanza del tema. Le sorgenti che affiorano ai piedi delle montagne aurunche sono ricchissime di acqua e continuano ad essere le maggiori fonti di approvvigionamento malgrado l’incuria e i danni inferti dalla miopia degli uomini. A circa 60 metri sopra la sorgente Mazzoccolo di Formia fu realizzata la ferrovia Sparanise – Gaeta, successivamente ampliata nel 1922 con la direttissima Roma – Napoli. Le acque meteoriche provenienti dalla Ferrovia devono essere smaltite al di fuori della zona di rispetto, evitando ogni interferenza con l’acquifero e le opere acquedottistiche (trasferimento acqua a stazione di pompaggio). Le ultime richieste in tal senso risalgono alla fine degli anni ’90. Sarebbe il caso che il Comune di Formia, la STO ATO 4 ed il Gestore Acqualatina, rinnovino tale richiesta ed approntino un programma di ricaptazione e protezione della fonte. L’opera di presa è da ristrutturare, evitando inutili trasferimenti dell’acqua dalla sede di captazione all’attuale stazione di pompaggio. Nei pressi della captazione, nell’area dell’ex mattatoio e dell’ex stabilimento D’Agostino (nella porzione che ricade nell’area di protezione assoluta), sono possibili tutte le opere necessarie all’emungimento e al trattamento delle acque, ivi compresa anche l’eliminazione del fenomeno della torbidità. Ciò detto è necessario approntare un programma di lavori con la dotazione di un fondo esclusivo che potrebbe aggirarsi attorno ai 3 milioni di euro. A tale proposito esprimiamo le seguenti considerazioni e proposte. Alcuni studi, ormai un poco datati, sostengono che le portate erogate dalla Mazzoccolo, sono solo una parte delle risorse idriche sotterranee dell’acquifero che l’alimenta. Tuttavia ad oggi si conoscono solo le portate che Acqualatina S.p.A. capta dalla Mazzoccolo, mentre le ultime misure della portata erogata dalla Sorgente stessa, risalgono agli anni settanta del secolo scorso e furono eseguite dalla allora Cassa del Mezzogiorno. Pertanto per procedere a qualunque progetto di miglioramento delle portate captabili dalla sorgente, sarebbe preferibile procedere ad una campagna, almeno per un anno, con frequenza mensile, delle portate erogate, anche in parallelo allo svolgimento degli studi progettuali. Ciò richiederebbe il rilievo dei diversi punti di attuale discarica della sorgente, oltre che nella esecuzione del bilancio idrologico del acquifero che la alimenta. Senza queste attività di studio, accompagnate da un’appropriata modellazione quantitativa e qualitativa di queste risorse idriche sotterranee, pervenire ad un’adeguata progettazione delle nuove modalità di captazione non è possibile. E’ infatti difficile dimensionare in modo corretto un’opera di captazione, se non si conoscono le potenzialità della sorgente da captare. Allo stesso tempo, l’esperienza maturata, e dimostrata, con lo studio della Sorgente Capo d’Acqua indica che può essere sufficiente un anno di misure, con frequenza mensile, delle portate erogate dalla sorgente, nei vari punti di scaturigine, per consentire l’implementazione di un modello previsionale attendibile delle portate erogabili dalla sorgente stessa”.
Pertanto si propone di “promuovere nei tempi più brevi le seguenti attività: rilievo geometrico delle sezioni di scaturigine della sorgente Mazzoccolo; elaborazione del bilancio idrologico dell’acquifero che alimenta la sorgente stessa, sulla base di una serie storica di dati termo pluviometrici, non inferiore a 30 anni; esecuzione di almeno 12 misure di portata nell’arco di un anno, con frequenza mensile, nei punti di scaturigine della sorgente; 12 prelievi di acque sotterranei in sorgente per esecuzione di analisi chimiche ed isotopiche che consentano di completare il modello idrogeologico dell’acquifero che alimenta la sorgente. A tal fine si chiede alla Regione Lazio, al Comune di Formia, alla STO ATO 4 e al Gestore Acqualatina di predisporre misure propedeutiche e coerenti con detto programma”.