Truffato un commerciante di Formia con la “truffa alla nigeriana”. 1600€ chiesti alla vittima. La vicenda – Nella giornata odierna i Carabinieri della Stazione CC di Formia (LT), a seguito di una mirata attività
investigativa scaturita dalla denuncia/querela presentata da un commerciante di Formia, deferivano in
stato di libertà per il reato di sostituzione di persona e frode informatica un cittadino nigeriano cl.90,
asseritamente residente in Calabria.
Il predetto era riuscito, attraverso l’invio di una mail artatamente utilizzata per sostituirsi ad un
accreditato fornitore noto alla vittima, a richiedere, per mezzo di un bonifico bancario di euro 1.600, il
saldo di una partita di materiale informatico precedentemente ordinata dalla vittima al vero grossista.
Scoperto il raggiro, gli uomini dell’Arma identificavano dunque il responsabile segnalandolo all’A.G. di
Cassino.
Truffato un commerciante di Formia con la “truffa alla nigeriana” – La vicenda segue altri analoghi episodi, al momento ancora senza l’identificazione del
responsabile, per i quali stanno indagando sempre i Carabinieri di Formia.
La truffa in questione è una fenomenologia criminale nota anche come “la truffa alla nigeriana” o la
“truffa 419 scam (dall’articolo di legge che l’ha resa illegale)” che risulta essere la truffa a
distanza più famosa al mondo, che si è guadagnata una certa fama online a partire dagli anni
Novanta.
Difendersi dalla truffa alla nigeriana non è difficile, in quanto le modalità con cui i criminali colpiscono
sono sempre le stesse.
Tuttavia questo Comando provinciale per mezzo della preziosa collaborazione degli organi di stampa
raccomanda alcune precauzioni:
– Ignorare e cestinare l’e-mail sconosciute;
– Non mandare alcuna somma di denaro e non aprire gli allegati, che possono contenere virus e
malware;
– Non mandare informazioni personali e bancarie al mittente;
– Diffidare di e-mail che insistono per richieste di denaro, anche a scopo di beneficenza;
– Sospettare sempre di e-mail che offrono di trasferire denaro a terzi;
ARTICOLO CORRELATO – Cenano al ristorante e non pagano il conto
Cenano in un ristorante di Scauri e con un scusa scappano. La stessa coppia ripete il copione in un ristorante di Formia – I militari della Stazione CC di Scauri di Minturno (LT), a seguito di una mirata attività investigativa,
scaturita dalla denuncia della vittima cl. 1990 residente a Minturno, hanno deferito in stato di libertà
all’A.G. di Cassino un uomo cl. 79 e una donna cl. 81, entrambi di Gaeta, già gravati da precedenti di
polizia, per il delitto di insolvenza fraudolenta.
I predetti lo scorso 29 ottobre, dopo aver cenato, a base di carne, presso una rinomata attività di
ristorazione di Scauri di Minturno, al fine di non corrispondere il dovuto pagamento, si allontanavano
con la scusa banale di uscire all’esterno del locale per fumare una sigaretta, infine senza mai far ritorno.
La coppia, successivamente a tale episodio, lo scorso 13 novembre si era resa responsabile di un
analogo episodio dopo aver cenato, a base di pesce, in un altro rinomato ristorante di Formia.
La vicenda, a distanza di oltre 25 anni dalla sua uscita nelle sale, rievoca una delle scene più divertenti
del film I laureati diretto e interpretato da Leonardo Pieraccioni nella quale veniva ripresa
cinematograficamente la fuga goliardica organizzata dai quattro protagonisti per non pagare il conto
del ristorante, complice l’ignaro cameriere (si riporta di seguito il link del film https://we.tl/t-
s7OopH0rRo).
Il richiamo cinematografico porta ad una riflessione: chi si allontana dal ristorante senza aver
pagato il conto cosa rischia giuridicamente?
I responsabili, come nel caso della copia identificata e deferita in stato di libertà dai Carabinieri di
Minturno, possono essere perseguiti per il delitto di insolvenza fraudolenta in base all’art. 641 del
Codice penale. Clicca qui per continuare a leggere l’articolo.