Torquato Tasso, tra i maggiori letterati italiani del Cinquecento, è stato un poeta, scrittore, drammaturgo e filosofo, autore del capolavoro la Gerusalemme liberata. Tasso nasce nel 1544 a Sorrento e fin da piccolo è costretto a viaggiare in diverse città italiane per volere della famiglia. Seguito dapprima da un precettore privato, viene poi educato alla scuola dei Gesuiti. Giovanissimo lascia Napoli per trasferirsi a Roma con il padre, senza mai abbandonare la terra natia. Era solito viaggiare da Roma a Napoli, seguendo l’antico percorso della via Appia, come consuetudine fermarsi a Formia per riposarsi e dimezzare la fatica del lungo viaggio in carrozza. Nell’aprile di 1592 partito da Napoli e diretto a Roma, aveva raggiunto Formia per riposare nel solito albergo. In quell’epoca nel territorio imperversava il temutissimo Marco Sciarra, brigante feroce e ardito, famoso per le sue razzie e devastazioni nelle campagne e nei villaggi. Derubava e uccideva i viaggiatori di passaggio lungo l’Appia ed era soprannominato “flagellum Dei”.
Il Tasso informato della presenza di Marco Sciarra in loco pensò di prolungare la sosta a Formia fino a quando non fosse scongiurato il pericolo.
Da un suo taccuino si legge:
“Siamo qui a Mola, fermi per il terrore di incontrare Marco Sciarra, che è nella vicinanza con tantissimi ruffiani. Ieri, ci hanno detto che hanno ucciso molte persone del paese, e tante altre le hanno prese prigioniere. . . . “
Il giorno seguente, il Tasso aggiunge:
“L’altra notte, questo paese intero risuonava delle grida delle donne, quando i banditi hanno assalito Castellone. Ho desiderato di andare avanti con anima e spada, ma sono stato trattenuto dai miei compagni.”
La presenza del Tasso a Mola non rimase un mistero per Marco Sciarra. Un po’ lusingato e un po’ amareggiato per l’eventuale mancato “bottino”, con un gesto di inimmaginabile generosità, mandò a dire al Tasso che gli sarebbe stato garantito il libero transito per Roma, in omaggio al suo intelletto e alla sua fama e che avrebbe messo a disposizione i suoi uomini per proteggere il Poeta e i suoi compagni, attraverso le montagne e attraverso le paludi Pontine da altri criminali meno sensibili di lui.
Non sembra che il Tasso abbia dato fiducia al brigante, ma pare anzi abbia atteso che le acque si calmassero prima di riprendere, scortato da truppe regolari, il viaggio verso Roma.
Torquato Tasso muore a Roma il 25 aprile 1595. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di Sant’Onofrio al Gianicolo.
Nelle immagini una veduta di Formia all’epoca del passaggio del Tasso ed un dipinto del pittore Gaetano Turchi (Ferrara 1817 – Firenze 1851), custodito nelle Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Massari a Ferrara.