Sodalizio criminale con base operativa a Formia, 11 persone coinvolte – Torna libero il formiano A.F. – Torna in libertà dopo dieci giorni di arresti domiciliari il Formiano A. F., arrestato nel corso dell’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Formia per associazione a delinquere per una frode da 79 Milioni di Euro nella gestione dei bonus statali del 110.

Il Gip del Tribunale di Cassino ha infatti accolto l’istanza di sostituzione della misura cautelare avanzata dal difensore dell’uomo, Pasquale Cardillo Cupo, formulata dopo gli interrogatori di garanzia della scorsa settimana e nel corso dei quali il Sig. A.F. ha sottolineato la sua estraneità dalle condotte relative alle società a lui intestate.  In attesa del processo ora l’uomo potrà tornare al lavoro con il solo obbligo di firma.

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Sodalizio criminale con base operativa a Formia scoperto dalla Guardia di Finanza. 11 persone coinvolte – Dalla mattinata odierna, Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, coordinati dalla
Procura della Repubblica di Cassino, hanno dato avvio ad una vasta operazione di polizia in varie località del sud
pontino e, in contemporanea, nella provincia di Salerno.

L’attività viene svolta nell’ambito di un’indagine condotta dalle Fiamme Gialle di Formia, che stanno dando
esecuzione a un provvedimento del G.I.P. presso il Tribunale di Cassino con cui sono state disposte 11 misure
cautelari personali, di cui 4 ai domiciliari, nonché 7 con l’obbligo di presentazione quotidiano alla Guardia di
Finanza competente per dimora, in quanto gravemente indiziati di appartenere a un articolato sodalizio criminale
con base operativa a Formia, ma ramificato nella Provincia di Salerno, dedito alla creazione e

commercializzazione di falsi crediti di imposta, quantificati in oltre 79 milioni di euro, maturati mediante
l’indebito ricorso alle misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio (D.L. 34/2020) durante la
fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese in difficoltà.
Nell’ambito dell’operazione, svolta con il supporto di 6 Reparti territorialmente competenti, nonché della
componente aerea del Corpo e del supporto tecnico delle unità cinofile c.d. “cash-dog” di Fiumicino e Ciampino,
sono in corso n. 33 perquisizioni ed è stato disposto il sequestro dei falsi crediti, di beni mobili ed immobili,
assetti societari, denaro e preziosi per le fattispecie di reato contestate dall’A.G. di Cassino, di cui agli artt. 416,
640-bis e 648 ter-1 c.p., ovvero “Associazione per delinquere”, “Truffa aggravata per il conseguimento di
erogazioni pubbliche” e “Autoriciclaggio”.

Risulterebbero costituire il sodalizio diversi soggetti, alcuni pluripregiudicati, anche per reati tributari, tra i quali
un soggetto, principale esponente, con condanna per estorsione e rapina.
Le indagini – consistite in estesi e prolungati accertamenti di p.g., documentali, contabili, tecnici e dinamici sul
territorio – hanno consentito di acquisire significativi elementi utili a ricostruire l’articolato sodalizio, nel quale
risulterebbero coinvolti 32 soggetti, e con un nucleo centrale composto dalle 11 undici persone destinatarie delle
misure cautelari custodiali, tra cui imprenditori, 3 soggetti che hanno rivestito il ruolo di prestanome e un
consulente del lavoro.

L’indagine trae origine dal mirato monitoraggio di alcuni componenti del nucleo centrale dell’associazione,
dediti in passato alla perpetrazione di frodi fiscali secondo lo schema classico dell’emissione di fatture false a
favore di imprenditori compiacenti, illeciti già oggetto, di recente, di altra misura cautelare reale da parte della locale A.G..

In particolare, da una specifica analisi di rischio dei dati relativi a presunte “cessioni di crediti d’imposta” da
parte dei soggetti sospettati di appartenere all’organizzazione, svolta mediante l’utilizzo delle banche dati
operative in uso al Corpo, corroborata dalle informazione dagli elementi acquisiti grazie a indagini e riscontri
dinamici sul territorio e la valorizzazione delle segnalazioni per operazioni sospette, è stata appurata l’inesistenza
dei crediti in parola, stante la totale assenza di requisiti.


Sulla base di tali preliminari risultanze, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di
Cassino, a partire dal 2022 è stato avviato un continuo monitoraggio dell’organizzazione criminale fin quasi
dalla sua genesi e in tutti i passaggi di sviluppo, ricostruendone il funzionamento e acquisendo molteplici
elementi in ordine alla effettiva natura del sodalizio: secondo l’ipotesi investigativa, infatti, unica finalità
dell’organizzazione era la creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, successivamente
monetizzati cedendoli a ignari acquirenti estranei alla truffa, e quindi portati in compensazione con conseguente
danno finale alle casse dello Stato.

Sodalizio criminale con base operativa a Formia scoperto dalla Guardia di Finanza. 11 persone coinvolte – Gli esiti investigativi, suffragati da indagini tecniche, controlli fiscali, assunzione di altre sommarie informazioni,
interrogazione banche dati in uso al Corpo, esame e sviluppo delle SOS, approfondimento di relazioni
informative, acquisizione ed analisi di documentazione, accertamenti bancari e patrimoniali, esame dei dati
pervenuti dalla Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate e dalla Sogei S.p.A., hanno consentito di
ricostruire il menzionato sodalizio criminale, che avrebbe adottato un modus operandi consolidato e comune alle
5 casistiche di crediti d’imposta fittizi generati (da Bonus facciate, Bonus Ristrutturazione, Sisma Bonus,
Ecobonus e Superbonus):

  • tramite il professionista membro del sodalizio ed operante nel salernitano, reperire società attive ma con scarsi
    mezzi finanziari e prive di una struttura organizzativa, intestate a prestanomi, ma funzionali alla creazione degli
    indebiti crediti d’imposta;
  • indicare falsamente, nelle comunicazioni di cessioni crediti nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle
    Entrate, c.d. “Piattaforma cessione crediti”, l’esistenza di crediti d’imposta falsi, in taluni casi anche con la
    compiacenza retribuita di alcuni proprietari degli immobili;
  • cedere, sempre attraverso tale piattaforma informatica, i crediti artefatti, a soggetti e/o società cessionarie
    compiacenti e/o riconducibili ai medesimi, ottenendo così dalla medesima Agenzia delle Entrate, con
    l’apposizione del numero di protocollo telematico, l’attestazione della loro esistenza ed esigibilità;
  • commercializzare, successivamente, a terzi tali crediti fittizi, che per i passaggi successivi rendono, ex art. 121,
    co. 4 del D.L. n. 34/2020, il cessionario in buona fede esente da responsabilità penale per la natura fraudolenta di
    tali crediti, che possono così circolare liberamente e frammentarsi per un numero infinito di passaggi,
    confondendosi con altri eventuali crediti di origine genuina e rendendo così molto difficoltosa l’esecuzione
    eventuali controlli a posteriori.

L’A.G. inquirente ha ritenuto che, attraverso tali artifizi e raggiri, i componenti dell’organizzazione abbiano
indotto in errore l’Agenzia delle Entrate, procurando così l’ingiusto profitto di ottenere che crediti d’imposta
falsi vengano attestati quali esistenti e cedibili a terzi, cagionando, conseguentemente, un danno patrimoniale
all’Erario, corrispondente al valore dei crediti d’imposta artefatti complessivamente negoziati, attualmente

stimato per un valore di oltre 80 milioni di euro.
Dalle investigazioni svolte, è emerso inoltre come il meccanismo ritenuto fraudolento veniva perpetrato anche
dopo le modifiche normative introdotte dal c.d. decreto antifrode n. 157/2021. Oltre all’ingente danno
patrimoniale alle casse erariali, il profitto ottenuto dagli indagati dei reati ipotizzati è stato quantificato in circa 8
milioni di euro; i complessi accertamenti documentali e le indagini finanziarie e patrimoniali svolte dalla
Fiamme Gialle hanno consentito di rilevare come tali disponibilità sono state reimpiegate, “riciclate” e/o
destinate ad attività di vario genere, quali:

  • il trasferimento a medesime società controllate dall’organizzazione anche attraverso prestanomi, al fine di
    reiterare l’illecita compravendita di crediti d’imposta fittizi;
  • investimenti in attività sia commerciali che mobiliari e immobiliari (subentro nella gestione di bar, acquisto di
    quote di partecipazioni societarie, acquisto di beni immobili);
  • operazioni di gioco on-line, “pratica”, questa, sovente utilizzata dalle organizzazioni criminali in quanto
    consente di entrare in possesso di somme anche minori a quelle giocate, ma apparentemente lecite;
  • fatturazioni verso altre società coinvolte e successiva monetizzazione in contanti;
  • il trasferimento su conti correnti intestati a una società residente in Inghilterra e riconducibile al consulente del
    lavoro oggetto di misura cautelare ovvero su conti di trading gestiti dal medesimo.

Sodalizio criminale con base operativa a Formia scoperto dalla Guardia di Finanza. 11 persone coinvolte – Si evidenzia che i provvedimenti in parola sono stati emessi sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase
di indagini preliminari, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.
L’operazione svolta testimonia e valorizza la connotazione di polizia economico-finanziaria investigativa della
Guardia di Finanza, impegnata nel contrasto alle frodi in materia di crediti, soprattutto laddove finanziati dal
PNRR, e finalizzato a garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le
famiglie e le imprese attraverso un’efficace ed integrata azione repressiva e preventiva, basata sulla
constatazione delle indebite compensazioni, sul sequestro preventivo dei crediti d’imposta fittizi e sulla
segnalazione per la sospensione delle deleghe di pagamento contenenti falsi crediti d’imposta.

Al contempo, le
attività del Corpo che mirano al recupero effettivo alle casse dello Stato delle somme illecitamente non
dichiarate, confermano la grande attenzione delle Fiamme Gialle al contrasto delle più pervasive forme evasive,
contribuendo a preservare la leale concorrenza tra le imprese e a promuovere prospettive di crescita sane del
mercato del lavoro e della produzione, a tutela delle libertà economiche di tutti i cittadini e imprenditori onesti.
La diffusione del presente comunicato stampa è stata autorizzata dalla Procura di Cassino in ottemperanza alle
disposizioni del D.Lgs. n. 188/2021, ritenendo sussistente l’interesse pubblico all’informazione, con particolare
riferimento al contrasto dei traffici illeciti, nonché di ogni altra forma di criminalità economico-finanziaria.