In queste ore si sta firmando una ordinanza per il posticipo dell’inizio dell’anno scolastico al 24 settembre 2020. Tante le criticità a cui l’amministrazione di Formia deve far fronte, molte legate al Covid, ma altre già esistenti ed esasperate dal Covid: “Innanzitutto – ha spiegato la sindaca Paola Villa – i nostri tre Istituti Comprensivi, Pasquale Mattej, Vitruvio Pollione e Dante Alighieri ed i loro dirigenti hanno lavorato tutta l’estate, perché le regole sono cambiate tante volte, perché bisognava anche prepararsi al peggio, perché la didattica a distanza poteva rappresentare un “piano B” da evitare, ma bisognava comunque improntare, migliorando tutto ciò che si è fatto tra marzo e giugno in estrema emergenza. I lavori di adeguamento fatti dal Comune sono in fase di ultimazione; in alcuni plessi sono già finiti ed in altri finiranno questa settimana. Il Comune ha organizzato anche la sanificazione, affinché il 14 potesse ogni attività iniziare regolarmente”.
“Certo – ha continuato – non ci dobbiamo nascondere, ci sono tante criticità, mancano diversi banchi e sedie, sia per l’ordine diretto al commissario nazionale che quello verso aziende private, mancano soprattutto i docenti, ad oggi le graduatorie ancora provvisorie non consentono nomine certe, molte cattedre restano ancora scoperte, mancano unità di supporto al personale ATA. Il Comune ha avviato i PUC, i progetti per i percettori del reddito di cittadinanza, ma la risposta alla chiamata per i colloqui, non raggiungono neanche il 20% di coloro che ne stanno beneficiando (ricordiamo che chi non risponde vedrà interrotto il proprio reddito di cittadinanza). E poi abbiamo le scuole impegnate nell’ospitare le consultazioni referendarie, altra data di cui forse con estremo realismo bisognava tenere conto nello stabilire l’inizio dell’anno scolastico”.
A cosa serviranno questi 10 giorni in più? “Sicuramente a terminare le operazioni di reclutamento del personale, sperando che vengano quanto prima pubblicate le graduatorie definitive. Sicuramente a non attuare tante sanificazioni pre e post referendum, con l’impiego e spreco di fondi pubblici. A mettere appunto e migliorare alcuni percorsi, tra aule, ingressi e segreterie, aumentando la sicurezza. Però con molta serenità dobbiamo comprendere che il virus è presente ed attivo, che fortunatamente i contagiati di questi ultimi mesi stanno tutti bene e curati a casa. Ovvio che tutto è in divenire, ovvio che i dubbi sono tanti, ma l’esasperazione e l’allarmismo non aiutano a risolvere i problemi. Bisogna continuare a mettere in campo tutte le forze, paventare soluzioni condivise e soprattutto condivisione con i dirigenti scolastici e gli insegnanti che avranno più di ogni altro conoscenza e controllo della situazione. Sarò di parte, ma io mi fido molto della scuola e di chi ne fa parte”.