Restituire ai formiani il diritto di accedere al loro mare. Appello al primo cittadino Gianluca Taddeo

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Caro Sindaco Gianluca Taddeo la nostra simpatia e stima nei suoi
confronti è indiscussa. Ci dia la sua autorevole attenzione. Già il 10
marzo 2023 abbiamo sottoposto alla sua attenzione il problema degli
accessi al mare con il diritto dei cittadini ad accedere alle spiagge e al
mare. Un tema che puntualmente si propone all’inizio di ogni stagione
balneare, laddove purtroppo molte delle aree costiere italiane,
soprattutto le più belle, hanno subito nei decenni un inesorabile
processo di privatizzazione di fatto, con la comparsa di muri, cancelli,
inferriate e barriere di ogni tipo, poste a delimitare gli spazi di arenile
dati in concessione per uso turistico-ricreativo, oppure posti a ridosso
di proprietà private, abitazioni, alberghi. E nel nostro Golfo in vari
punti o si impedisce l’accesso ai bagnanti o si chiede un pedaggio per
accedere. Le leggi e la giurisprudenza dicono che tale diritto è e
rimane inviolabile, essendo legato alla intrinseca funzione di uso
pubblico del bene comune demanio marittimo, a prescindere dalla
proprietà. Consiste nel risolvere il problema di come garantire
l’esercizio del diritto di tutti ad accedere al mare quando sulla stessa
porzione di spiaggia insistano strutture balneari o di altro tipo, che
derivino da concessioni o autorizzazioni amministrative. Il legislatore
è intervenuto con la legge finanziaria 296 del 2006, che, all’articolo 1,
comma 251, ha stabilito: “è fatto obbligo per il titolare delle
concessioni di consentire il libero e gratuito accesso di transito, per il
raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella
concessione, anche al fine della balneazione”. Sulla stessa linea il
Consiglio di Stato ha rigettato in due ordinanze distinte le istanze
cautelari presentate da due operatori balneari di Ostia che si erano
appellati contro il provvedimento predisposto dal Campidoglio che
imponeva la rimozione dei cancelli che ostruivano l’accesso libero
alla spiaggia. Dopo la decisione del Tar che solo un mese prima aveva

definito la presenza dei varchi legittimi, il Consiglio di Stato ha
avallato l’operato del Comune di Roma che era andato con le ruspe ad
aprire i varchi. Tuttavia, la sentenza più eloquente si ha in materia
penale, laddove la Cassazione ha ritenuto responsabili del reato di cui
all’art. 1161 del codice della navigazione alcuni condomini che
avevano nel corso degli anni eliminato attraverso la costruzione di
abitazioni un’antica strada che consentiva a tutti di accedere al mare.
A Sperlonga nelle scorse settimane sono stati aperti ancora una volta
cancelli abusivi. Oggi più che mai dalla Rotonda dei Carabinieri sino
a Gianola non vi sono accessi al mare. Quando abbiamo sollevato il
problema molti che hanno occluso gli accessi che gravitano sulle loro
proprietà si sono sollevati. Persino una professionista ha minacciato
un’azione legale. Per alcuni reclamare il rispetto delle leggi vigenti è
un’operazione di disturbo e ci si difende minacciando. Avevo venti
anni quando in divisa ho giurato fedeltà alla Repubblica e alle sue
leggi e qualche anno fa ho rinnovato il giuramento nelle mani del
prefetto per divenire dirigente di Polizia Ecologica ed entrambe le
volte mi sono emozionato. E sono imbevuto di diritto grazie agli studi
di giurisprudenza Con tali promesse si può comprendere quanto sia
indifferente alle minacce formulate dai fuorilegge. Signor sindaco la
prego faccia fare dall’ufficio competente il censimento degli accessi
al mare e indichi con cartellonista le modalità di accesso di ognuno. Il
primo cittadino deve scegliere tra gli interessi di un’intera comunità e
una decina di persone. Noi abbiamo scelto: siamo con i formiani,
senza se e senza ma. Siamo convinti che anche lei sindaco la pensa
come noi.