Gentile dirigente non crede che sia giunto il momento di
sistemare definitamente – dopo tre anni – il reparto di
ginecologia del Dono Svizzero di Formia che vanta una storia
di prestigio per la professionalità del suo personale medico e
paramedico. Settanta anni al servizio della comunità. Ebbene
ora soltanto 4 medici, la sala parto realizzata in una sala
degenti, posti letto per le degenze massimo sette posti
disponibili. Perché tutto ciò? Da tre anni parte del reparto è
chiuso e non fruibile per lavori mai ultimati. Sembra che ci
siano dei contenziosi con le ditte appaltatrici.
Un danno
enorme per la qualità dei servizi. Per tali ragiono le degenti
sono costipate in poche stanze. Una situazione insostenibile.
Dal 1° gennaio circa 400 nascite, a Fondi poco più di 460 in
un ospedale altamente funzionale. Ma dove nascono i
bambini? Molti a Castelvolturno, in una clinica
all’avanguardia, gli altri sparsi nei vari ospedali operativi del
Lazio Meridionale. Chiediamo al direttore generale di
intervenire in modo risoluto; il sindaco Gianluca Taddeo deve
farsi carico di far ascoltare all’ASL i diritti dei formiani. Le
associazioni più accreditate nel comprensorio ora sono pronte
a costituire un comitato di cittadini e a realizzare una
petizione popolare. È giunto il momento di dire basta. La
pazienza si è esaurita.