Sarà Danilo Gallo ad accendere le polveri il 25 marzo, con il suo DARK DRY TEARS.
Bassista eclettico, trasversale, creativo, rischiatutto, sempre pronto e curioso verso nuove avventure, Danilo Gallo sarà a Formia con il fuoriclasse batterista Jim Black, uno dei più grandi artefici del “downtown newyorkese”, e con gli amici Massimiliano Milesi al sax tenore e soprano e Francesco Bigoni, al sax tenore e clarinetto, poco prima di entrare in sala d’incisione per una nuova creatura discografica a distanza di tre anni dall’uscita del primo disco “Thinking Beats Where Mind Dies” (registrato e prodotto dal Parco della Musica Records) definito “Uno dei dischi più maturi dell’attualità jazzistica italiana” (Libero Farnè).
Danilo Gallo dà suono alla sua anima più recondita – malinco-punk-retrorock-grunge-melodica -dandole la possibilità di lubrificarsi attraverso la musica universale, permettendo alle lacrime di quell’anima, oscure e asciutte, di fluire, senza rigidi confini o intendimenti o significati prestabiliti.
Il 27 marzo con una conferenza multimediale dal titolo “Un (pianista) americano a Colonia. The Köln Concert: storie, retroscena e piccoli segreti di un disco leggendario”, Vincenzo Martorella condurrà gli ascoltatori dentro le pieghe più nascoste di una vicenda leggendaria e curiosa, dietro le quinte di un teatro di tradizione, e nella musica, totalmente improvvisata, eseguita da Jarrett.
Quando, il 24 gennaio 1975, Keith Jarrett si sedette al pianoforte per iniziare il suo concerto in piano solo, all’Opera di Colonia, non immaginava di certo che la registrazione di quell’esibizione sarebbe diventata il disco di jazz più venduto della storia. Anche perché a pochi minuti dall’inizio del concerto, il pianista era intenzionato a mandare a casa i tecnici del suono, e ad annullare la serata. Le cose, per fortuna, andarono diversamente.
Il 29 marzo, invece, sarà a Formia la cantante e compositrice Camilla Battagliacon il suo ultimo gruppo EMIT, per presentare il suo secondo album dal titolo EMIT: RotatoR TeneT(ottobre 2018, Dodicilune).
Ad accompagnare Camilla alla voce, piano ed elettronica, ci sono Michele Tino al sax alto, Andrea Lombardini al basso elettrico e Bernando Guerra alla batteria.
Dopo l’esordio di ‘Tomorrow-2 more Rows of Tomorrow’ questo nuovo lavoro celebra in musica il concetto di tempo attraverso la lente della scienza e della filosofia.
La gestazione di questo CD è durata circa due anni. Complici Copenaghen e Berlino, due città dove Camilla ha vissuto e che hanno contribuito a influenzarne profondamente il percorso umano e artistico. La musica è frutto della sperimentazione di tecniche compositive che comprendono principalmente l’utilizzo seriale di lettere e numeri, unita a interesse e passione personali per il concetto di Tempo (in campo scientifico, filosofico, ma ovviamente anche legato al veicolo della musica). Camilla dunque attinge apertamente dalla scienza, dalla letteratura e dalla filosofia; diversi sono stati i suoi punti di riferimento: le poesie di Sylvia Plath, le lettere contenute nelle premesse di ‘Essere e Tempo’ di Heidegger, i numeri corrispondenti alle consonanti tra le parole proclamate dal demone ne ‘La gaia scienza’ di Nietzsche e, infine, le immagini efficaci di Carlo Rovelli ne ‘L’ordine del tempo’.
Questo bacino immenso di ispirazione – dichiara Camilla – mi ha spinto a declinare in musica il cuore di tutte queste ricerche e speculazioni, attraverso l’intreccio di cellule ritmiche e melodiche, in cui si perde la percezione comune del tempo scandita da prima, ora, dopo.
Camilla si interroga sullo scorrere del tempo, seguendo un processo analitico in cui la musica è dettata anche da teorie che dimostrano l’esistenza di innumerevoli realtà discontinue, che convivono in tempi e spazi diversi. Il risultato finale è un concept album in cui il messaggio è chiaro fin dall’inizio. Il titolo del disco e il suo inverso (‘teneT rotatoR: TIME’), definiscono insieme la natura dell’album stesso che infatti inizia, finisce e ricomincia di nuovo.
Stavo cercando un titolo che rappresentasse la circolarità del tempo. Sono arrivata presto a ‘Rotator’ e ‘Tenet’ – afferma Camilla Battaglia – due parole palindrome che significano rispettivamente ‘rotatorio’ e ‘principio-origine’, e in seguito ho pensato che l’inversione della parola chiave ‘time’ (tempo), ovvero ‘emit’, significasse proprio promulgazione o enunciato.
La ricerca di Camilla è caratterizzata da una scelta sonora che risponde contemporaneamente alla volontà di suonare l’attuale – lasciandosi influenzare dalle diverse contaminazioni che hanno investito il linguaggio jazz- e di non snaturare la matrice geografica di appartenenza, che riporta direttamente ai suoni della corrente europea.