Incontro con il primo cittadino Paola Villa nel suo studio al Comune. Questa volta riscontro che il sindaco di Formia ha ridotto sensibilmente la sua tolleranza personale. È decisa a portare avanti i diritti e le preoccupazioni della popolazione formiana sull’ipotesi di delocalizzazione del pontile petroli Eni. Per lei non ci sono soluzioni alternative: “il Comune di Formia deve far parte del tavolo tecnico con l’Autorità Portuale e l’Eni.
Il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano se ne faccia una ragione e accetti il confronto. Ho scritto anche al deputato Raffaele Trano, componente della Sesta Commissione Finanze, del Movimento 5 Stelle perché come cittadino del Golfo (trentanovenne di Gaeta ndr) si faccia parte attiva per la soluzione del problema secondo giustizia. Abbiamo anche interessato Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Senatore Danilo Toninelli. Il 27 novembre illustrerò l’excursus della vicenda in consiglio comunale (vedere nostro altro servizio in pagina). Poi dovremo confrontarci con un consiglio comunale straordinario al quale intendo invitare i consiglieri regionali Pino Simeone di Forza Italia ed Enrico Forte del Partito Democratico. Chiederemo la partecipazione del CNA che rappresenta gli operatori balneari e le associazioni di categoria”.
Paola Villa ricorda anche che “per la banchina Cicconardi del porto di Gaeta il progetto ha l’obiettivo di garantire l’operatività di circa 356 metri anche per le imbarcazioni che richiedono un fondale di almeno 12 mt, mediante l’escavo del fondale antistante la banchina”. A tal riguardo la GESI – Gestione Servizi Ingegneria – ha già effettuato il rilievo topografico del porto, in particolare della banchina, delle vasche di colmata per il ripristino delle sponde laterali, dei piazzali per renderli pienamente operativi e infine della strada di accesso per la riprogettazione della viabilità di ingresso al porto commerciale. In totale l’area che è stata rilevata è di circa 210.000 mq.
Aggiunge il primo cittadino: “Le scelte della città di Gaeta hanno ricadute sulla città di Formia. Noi siamo attenti alla sicurezza e anche alla possibilità di poter praticare attività veliche nel nostro golfo. Per mare non esistono confini comunali, ogni comportamento ha conseguenze per tutti i territori comunali che si affacciano sul golfo: Minturno, Formia e Gaeta. Sono seriamente preoccupata, oggi si riscontrano nelle acque antistanti l’arenile di Vindicio sovente macchie di petrolio provenienti dal porto commerciale di Gaeta. Cosa accadrà quando vi sarà la delocalizzazione in località Conca?” Pronta anche la replica a coloro che la criticano, peggio, l’attaccano: “L’ex sindaco di Gaeta Massimo Magliozzi mi invita a farmi gli affari miei e a interessarmi ai tanti problemi di Formia.
Ebbene è ciò su cui puntualmente sono impegnata: fare gli affari miei e degli altri trentanovemila cittadini che vivono a Formia. Io faccio gli affari della collettività, gli altri possono dire altrettanto? Inoltre mi rincresce che un parlamentare di lungo corso come Gianfranco Conte abbia solo da criticare senza alcun apporto costruttivo. Mi si accusa di cercare visibilità ma a me appare che gli altri cercano ad ogni costo pubblicità con continue commissioni che non hanno apportato e non apportano nulla”.
Quindi il sindaco aggiunge: “nel febbraio 2010 è stata sancita con la 116 della Regione Lazio l’Area Sensibile del Golfo, dobbiamo renderla una realtà. Manca allo stato attuale la determina attuativa. Dobbiamo lavorare anche a un piano d’emergenza. Si vuole da parte dell’ENI realizzare un presidio strategico per l’Aeroporto di Fiumicino. Ma non vediamo nessuna soluzione alternativa rispetto a quella di una collocazione offshore. Parimenti per gli allevamenti che vanno costantemente monitorati e non allargati. Sono realtà inquinanti”. Ed ora la battaglia continua, una battaglia di civiltà e di giustizia evidenziano nel palazzo municipale formiano. E nel concludere traduciamo in italiano la definizione inglese offshore: al largo! Mai termine fu più eloquente.