Avvistato a Formia il Gambero Killer. Una nuova specie aliena portatrice della “peste del gambero” – “Segnalazioni di ritrovamenti del gambero nelle acque marine, antistanti la foce del Rio Acquatraversa a Formia. Un crostaceo d’acqua dolce originario del Nord America ha una colorazione marrone rossiccia, può raggiungere i 12 cm.
Importato in Europa negli anni ’70 del secolo scorso per essere allevato in acquacoltura, sono stati rilasciati accidentalmente o intenzionalmente in fiumi e laghi, dove si sono diffusi rapidamente. Si nutre di una vasta gamma di alimenti, tra cui larve di insetti, alghe e piante acquatiche, ma anche di uova e piccoli pesci.
Il Gambero Killer Americano non è pericoloso per gli esseri umani, però rappresenta una minaccia per la fauna ittica e per la biodiversità in generale. Una gravissima minaccia per i sempre più rari gamberi nostrani in quanto, oltre a competere meglio dal punto di vista ecologico, è portatore sano di alcune gravi malattie, tra cui la famigerata “peste del gambero” (Aphanomyces astaci), che non lasciano scampo alle specie autoctone.” Lo comunica la Compagnia dell’Albero in una nota.
Da dove viene il Gambero Killer
Il vero nome del gambero killer è Procambarus clarkii, ma è noto come “gambero della Lousiana“, dalla regione di provenienza. A fornire i suoi “connotati” è il ministero dell’Ambiente, nel già citato Piano di gestione. I crostacei “sono lunghi sui 15 centimetri, ma possono raggiungere anche i 20 cm”, e si distinguono da quelli autoctoni per la loro “caratteristica colorazione rosso scuro o marrone-rossastro“.