Ufficiale e gentiluomo. Il Capitano di Fregata Federico Giorgi, Comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta, con il suo stile signorile e la sua eleganza in uniforme, non disgiunta da prestanza fisica, ci ricorda il protagonista del film omonimo del regista Taylor Hackford uscito in Italia il 14 gennaio 1983. Lo incontriamo presso i suoi uffici e le nostre domande sono protese – innanzitutto – a conoscere il personaggio che ricopre un ruolo estremamente delicato nella Guardia Costiera. È nato a Milano il 19 ottobre 1971, dove il padre lavorava.
A cinque anni si è trasferito a Livorno con i suoi genitori. Ma la famiglia è originaria di una piccola località in provincia di Lucca. Si tratta di Verrucole di San Romano in Garfagnana, un delizioso comune toscano di soli 1.406 abitanti, facente parte del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco – Emiliano. Secondo una leggenda popolare San Romano sarebbe nato in seguito alla distruzione dei due Castelli di Boglio e Meschiana, d’altronde la Toscana è terra di Comuni che hanno lottato e sofferto per la loro indipendenza e autonomia. Quando si è trattato di sposarsi il Comandante Federico Giorgi si è rivolto alla sua amata terra toscana e ha trovato l’amore della sua vita nella terra natia, sposando Valeria Rossi. La sua carriera lo ha visto migrare tra varie sedi di lavoro. Per un anno ha lavorato presso l’Accademia Navale di Livorno dove una parte degli allievi sono destinati sin dalla prima classe al servizio nella Guardia Costiera. È al loro fianco come inquadratore. Era severo con loro? Sorride e precisa: “Ritengo il giusto. Del resto erano sottoposti a ritmi massacranti di formazione, tra gli studi e l’addestramento militare. Praticamente h24. Avevano tanto da fare, il mondo militare è impegnativo per coloro che provengono dalla vita civile; da parte mia mi sono impegnato a contribuire a farne dei buoni ufficiali sino al giuramento che avviene ogni anno il 4 dicembre, giorno in cui la Chiesa festeggia Santa Barbara, patrona – tra gli altri – dei marinai d’Italia”. Successivamente ha prestato servizio a Genova e due volte nella capitale presso il Comando Generale delle Capitanerie di porto. Quindi il primo Comando con il grado di Tenente di Vascello a Porto Santo Stefano, nel grossetano. Successivamente Comandante in seconda della Capitaneria di Porto di Viareggio. Quando era ormai maturo il tempo per il Comando da Capitano di Fregata, ecco il trasferimento a Gaeta. Era mai stato nel nostro Golfo? “Francamente no, non mi ero mai spinto al Sud del Lazio. Ma debbo riconoscere che sono rimasto affascinato dalla bellezza del luogo. Gaeta è ricca di testimonianze storiche, di monumenti di ogni epoca e di castelli, nonché di una bellezza naturalistica incomparabile. È un onore per me lavorare per tutelare questa comunità ed il suo territorio”.
Il suo grado attuale è Capitano di Fregata, che corrisponde nelle Forze Armate Italiane a quello di Tenente Colonnello. Osserva: “La Capitaneria di Porto di Gaeta ha competenza su ben 200 km di costa, in parte sabbiosa e in parte scogliosa, da Torre Astura (esclusa) alla riva destra del fiume Garigliano, oltre all’Arcipelago delle Isole Ponziane. Forte l’afflusso turistico e coloro che giungono da noi debbono trovare un ambiente adeguato, soprattutto in termini di sicurezza in mare”. Come è strutturata la Guardia Costiera di Gaeta? “Vi è il Comando provinciale di Gaeta e quindi Uffici Circondariali marittimi, Uffici Locali marittimi e Delegazioni di spiaggia. Procedendo da Nord verso Sud abbiamo: Sabaudia, San Felice Circeo, Terracina, Gaeta, Formia, Scauri, Ponza e Ventotene. Inoltre un Presidio a Sperlonga, nella stagione estiva, ospitato in locali comunali”. Su quale organico può disporre? “Con il sottoscritto abbiamo un organico complessivo di 237 unità tra uomini e donne, compresi 10 ufficiali e 25 civili”. E su quale flottiglia? “Sono 16 i mezzi navali ad oggi disponibili e dislocati su tutto il territorio costiero: tra queste le 3 Motovedette per la ricerca ed il soccorso in mare Classe 800 di stanza a Gaeta, Terracina e Ponza, le Unità Navali di polizia marittima ed i vari Gommoni. Il fiore all’occhiello e comunque la Motovedetta Classe 300 con cinque membri di equipaggio, in grado di allontanarsi velocemente dalla costa in caso di soccorso in mare aperto ed imbarcare anche numerosi naufraghi, attualmente ormeggiata nel porto di Ponza”
L’impegno attuale? “È iniziata il 15 giugno scorso l’Operazione Mare Sicuro 2020 che si protrarrà sino al 13 settembre, con un nostro notevole sforzo di servizio sulle spiagge e sul mare. Ma non ci demotiviamo, anzi siamo totalmente protesi nel servizio. È la nostra ragione d’essere”. Un consiglio ai diportisti? “In caso di pericolo e difficoltà non indugiare e chiamare subito il nostro numero blu d’emergenza 1530, gratuito da telefono fisso e da cellulare, attivo h24. Non farci contattare da altri numeri di emergenza poiché il nostro personale è in grado di valutare in tempo reale il pericolo e capire dove recarsi per prestare aiuto. A volte i minuti sono fondamentali per salvare delle vite umane”. Grazie Comandante, auguri di vento in poppa.