Fu trovato in possesso di un panetto di droga (143 dosi) nei pressi della stazione di Formia. Assolto – È stato assolto dal Tribunale di Cassino, Giudice Dottor Claudio Fassari, il trentenne di Gaeta trovato in possesso a novembre del 2020, presso la stazione ferroviaria di Formia, di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente del tipo hashish, da cui potevano ricavarsi ben 143 singole dosi. L’operazione di polizia giudiziaria era stata condotta dagli uomini della Guardia di Finanza di Formia, coadiuvati da unità cinofile.
Nonostante la richiesta di condanna avanzata dalla pubblica accusa, il Giudice ha accolto la tesi difensiva dall’avvocato Pasquale Di Gabriele, secondo la quale detta sostanza era detenuta per uso esclusivamente personale. La difesa ha valorizzato diversi aspetti: la modalità di tenuta, unico involucro non suddiviso in dosi, l’assenza di strumenti a corredo dello spacciatore (bilancino e materiale per il confezionamento) l’evenienza che l’imputato fosse solo e non già in contatto con terzi, eventuali acquirenti della sostanza, il luogo del controllo di polizia, compatibile col rientro dall’acquisto.
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ARTICOLO CORRELATO del 28/11/2023: Formia – Condannato per maltrattamenti e lesioni cagionate alla ex moglie anche davanti al figlio minore – È stato condannato dal Tribunale di Cassino E.P., cittadino romeno residente a Formia, per maltrattamenti e lesioni cagionate alla ex moglie e perpetuate fino a due anni fa. I fatti, che risalgono al periodo immediatamente precedente e successivo al COVID, hanno visto emergere una situazione di assoluta prevaricazione da parte di E.P. nei confronti della moglie, alla quale peraltro era stato precluso potersi vaccinare contro il COVID. Tali vessazioni e aggressioni fisiche sono state, secondo il Tribunale collegiale di Cassino, presidente Dott.ssa Tavolieri, anche davanti al figlio minore della coppia. A seguito di questi fatti e a seguito della denuncia sporta, la signora è stata ed è tuttora ricoverata in una località protetta.
L’uomo, difeso dall’avvocato Francesco Candido, si è dichiarato innocente, riferendo che si trattava di normali dinamiche interne alla coppia. La donna, tuttavia, costituitasi parte civile attraverso l’avvocato Pasquale Di Gabriele, ha dimostrato che questi maltrattamenti e queste lesioni erano state effettivamente cagionate dal marito. Soddisfatto l’avvocato Di Gabriele, il quale dichiara, a margine della sentenza: “La protezione delle vittime di violenza é la vera priorità. Assicurare e migliore i presidi di protezione delle donne, deve essere la chiave per proteggere le vittime e creare senso di fiducia nella Giustizia¨