Formia: Terra Calda – Raffaele Castrichino, storico della terra aurunca e della sua grecità, in un suo studio dal titolo “Un errore filologico di Strabone e il vero significato di Formia” – pubblicato nel 1985 dalle Officine Grafiche Caramanica di Scauri, asserisce che il toponimo Formia possa significare “terra calda – paese caldo”. A mio avviso, questa ipotesi è molto remota, anche perché essendo il nostro territorio limitrofo all’area flegrea della Campania, è facile cadere in errore. Raffaele Castrichino era un profondo conoscitore del greco antico e del latino ed è probabile che nel suo studio sia andato un po’ oltre ad un significato che forse ha una interpretazione più naturale. Lo studio attento che Raffaele Castrichino ha fatto sugli accenti, sulle sillabe e sulla differenza tra suffissi e desinenze delle due lingue potrebbe aprire una discussione che non avrebbe mai fine.
Formia: Terra Calda – Considerare il “Sinus Formianus” un facile approdo lo ritengo personalmente più attendibile e non solo perché lo dice Strabone e tanti altri dopo di lui, ma perché la nostra costa facilitava realmente l’ancoraggio alle antiche imbarcazioni. Non boccio lo studio di Castrichino, me ne guarderei bene dal farlo, le mie conclusioni sono soltanto il risultato di molte letture e confronti su un argomento su cui si sta scrivendo da oltre duemila anni. c’è una terza teoria che vuole il nome Formia derivare da una pianta che abbondava anticamente in zona. Mi riservo in futuro di approfondire anche questa terza teoria.
FORMIA: “TERRA CALDA” Raffaele Castrichino, storico della terra aurunca e della sua grecità, in un suo studio dal titolo “Un errore filologico di Strabone e il vero significato di Formia” – pubblicato nel 1985 dalle Officine Grafiche Caramanica di Scauri, asserisce che il toponimo Formia possa significare “terra calda – paese caldo”. A mio avviso, questa ipotesi è molto remota, anche perché essendo il nostro territorio limitrofo all’area flegrea della Campania, è facile cadere in errore. Raffaele Castrichino era un profondo conoscitore del greco antico e del latino ed è probabile che nel suo studio sia andato un po’ oltre ad un significato che forse ha una interpretazione più naturale. Lo studio attento che Raffaele Castrichino ha fatto sugli accenti, sulle sillabe e sulla differenza tra suffissi e desinenze delle due lingue potrebbe aprire una discussione che non avrebbe mai fine. Considerare il “Sinus Formianus” un facile approdo lo ritengo personalmente più attendibile e non solo perché lo dice Strabone e tanti altri dopo di lui, ma perché la nostra costa facilitava realmente l’ancoraggio alle antiche imbarcazioni. Non boccio lo studio di Castrichino, me ne guarderei bene dal farlo, le mie conclusioni sono soltanto il risultato di molte letture e confronti su un argomento su cui si sta scrivendo da oltre duemila anni. c’è una terza teoria che vuole il nome Formia derivare da una pianta che abbondava anticamente in zona. Mi riservo in futuro di approfondire anche questa terza teoria. Nell’immagine la spiaggia di Sarinola, uno dei facili approdi nel “Sinus Formianus e un raro acquarello ottocentesco, di anonimo, della nostra “terra calda.