Si è appena conclusa la seconda delle giornate di approfondimento sul tema dei diritti e dell’immigrazione dal titolo “La Costituzione e le migrazioni” presso la Sala Comunale “Falcone – Borsellino” in piazza Municipio 1, promossa dalla sezione di Formia dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (A.N.P.I.), il circolo Mediterranea di Formia dell’Associazione Ricreativa Culturale Italiana (A.R.C.I.) e la cooperativa sociale ALTERNATA SILoS onlus.
I relatori dell’evento che si sono succeduti, il dott. Fabrizio De Sanctis Coordinatore regionale ANPI Lazio, l’avvocato Salvatore Fachile dell’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione (ASGI) esperto di diritto dell’immigrazione, di diritto alla protezione internazionale, di diritto antidiscriminatorio, di diritto di famiglia e diritto minorile, il signor Claudio Graziano, responsabile immigrazione dell’ARCI ROMA, la Dott.sa Federica Marciano, presidente della coop Alternata SILOS, capofila del progetto la “La cosa giusta” per il riuso e la valorizzazione della Villa confiscata alla mafia ex legge 109/96, con diverse attività e progetti ad impatto sociale in grado di restituire nuovo senso allo spirito del luogo, tra cui il centro di prima accoglienza all’interno della Casa Giusta, hanno puntato approfondire le nuove norme in corso di approvazione, mettendone in luce diversi aspetti relativi al fenomeno delle migrazioni visto dal punto di vista dei diritti.
Ciò ha consentito, quindi, di esaminare le indicazioni della Costituzione della Repubblica Italiana, quindi gli aspetti di incostituzionalità del DLgs n.113/2018 recentemente rilevati dal Consiglio Superiore della Magistratura, che stanno portando molti comuni a prendere posizione sugli effetti che potrà avere sul sistema dell’accoglienza e sulla gestione del fenomeno da parte degli enti locali. Appare appena il caso di ricordare che il decreto in parola avrà effetti su: iscrizioni al SSN; iscrizioni all’anagrafe dei residenti, quindi all’accesso ai diritti sociali e al diritto alla salute; la compromissione dei percorsi di integrazione; l’aggravio dei costi amministrativi di competenza dei Servizi Sociali e Sanitari territoriali e comunali per l’assistenza ai soggetti vulnerabili, oggi a carico del sistema nazionale.