FORMIA – Gentile Commissario Prefettizio chi scrive è presidente regionale del Lazio di Italia Nostra e personalmente ha telefonato mesi or sono alla sua segreteria presso il palazzo municipale di Formia per chiedere un incontro con Lei da parte di una delegazione della prima associazione ambientalista Italia Nostra. Ci sono state date rassicurazioni in merito ma ad oggi non è pervenuta alcuna convocazione e, quindi, ci vediamo costretti a interagire tramite una lettera aperta.
Il Consiglio Regionale del Lazio di Italia Nostra ritiene ormai indifferibile un suo intervento autorevole sulle discese a mare nel territorio comunale di Formia. Va fatta una premessa: circa quarantamila abitanti risiedono nei 73 km quadrati del territorio comunale. Formia centro urbano ha subito nei decenni stravolgimenti che le hanno rubato “l’anima”. La città ha voluto puntare su una posizione baricentrica nel Golfo, tra Gaeta e Minturno, lasciando agli altri comuni del comprensorio ruoli estremamente marginali. La realizzazione della litoranea che ha allontanato il mare dal centro urbano, estirpando le sue radici marinare e puntando tutto sul commercio a partire dalla centralissima Via Vitruvio, dove i costi di locazione erano altissimi.
Poi il commercio è mutato tra i centri commerciali e gli acquisti on line, a partire da Amazon, ed è iniziata la crisi del centro urbano. Prima coinvolti i negozi a conduzione familiare e poi quelli di maggiore prestigio siti nel centro cittadino. E ancora oggi si stanno per inaugurare centri commerciali a Gaeta che renderanno inutile giungere sino a Formia per i consumatori che risiedono a nord dello stesso. Ma di contro non è cresciuta l’offerta turistica nautica e balneare. Anzi gli approdi hanno allontanato ancora di più Formia dal suo mare. Gaeta e Scauri si distinguono per i loro lungomari di ampio respiro che invogliano al passeggio, Formia non ha praticamente nulla, tranne forse i pochi metri caratteristici alla Torre di Mola. Poi bisogna recarsi a Vindicio, ai confini con il territorio comunale di Gaeta, dove avevano le loro ville Alberto Sordi e Pietro Nenni o diversi chilometri dopo, dove insistono le località di Santo Janni e di Gianola, prima del territorio comunale di Minturno.
E qui Gentile Commissario Prefettizio la nostra istanza: può fare un sopraluogo sulla costa formiana da Vindicio a Santo Janni e rilevare se per chilometri lineari vi è una discesa al mare? Sono stati tutti occlusi nel tempo e quelli prescritti – ci pervengono continue segnalazioni – sono oscurati alla vista del pubblico e praticamente resi inefficaci. Con quali premesse Formia può dichiararsi città attenta alle esigenze balneari dei suoi cittadini residenti e dei turisti? Bisogna spostarsi sulle località periferiche per beneficiare del mare e, tra l’altro, con un degrado urbanistico e viario sul quale oggi è praticamente impossibile intervenire in modo migliorativo. Italia Nostra Lazio chiede un corretto censimento delle discese a mare con l’apposizione di una cartellonistica municipale che le evidenzi a tutti sia dalla via nazionale Appia che dalle sue traverse. Trasparenza e legalità.
Durante il periodo di scioglimento di un’assise civica, il commissario esercita le attribuzioni conferitegli con il decreto che lo ha nominato; unisce in sé tutti i poteri degli organi del comune: sindaco, giunta e consiglio. In virtù di tali poteri può compiere qualunque atto, sia di ordinaria che di straordinaria amministrazione. Italia Nostra Lazio le chiede di lasciare un giorno il ricordo di aver bonificato una situazione di diffusa illegalità, non si conoscono altri termini per descrivere il comportamento di coloro che hanno tolto alla comunità i legittimi accessi al mare. Formia è l’unico comune del comprensorio (a differenza di Minturno, Gaeta, Sperlonga, Fondi e le isole) a non aver ricevuto la Bandiera Blu ma – sinceramente – dove sarebbe stata innalzata?
DOCUMENTI IN ALLEGATO: