Il candidato alla carica di primo cittadino del Comune di Formia, già sindaco, la professoressa Paola Villa ha scritto sul suo sito facebooh delle riflessioni dal titolo “ÌO SONO GRASSA E FACCIO POLITICA”.
Desidero fare presente che condivido totalmente il suo pensiero. Impariamo a giudicare le persone dalle loro idee e dalle loro azioni e non dal loro aspetto fisico.
Ricordo il linciaggio dell’attrice Vanessa Incontrada, dopo la gravidanza, poichè non è più tornata al suo peso forma.
Paola siamo con te, dopo la vittoria avevi un peso forma pregevole, riprovaci ma non per gli altri ma per il tuo benessere fisico e medico.
Per il resto auguriamo a tanti candidati di avere una testa come la tua.
Lei scrive: “mettiti a dieta”, questa è una delle ultime frasi con cui spesso mi si attacca sui social, mi si offende e si cerca anche di fare un “po’ di ironia”.
Tu stai lì a parlare di Acqualatina, di criminalità organizzata, di incendi dolosi, di politiche sociali, di Asl e corruzione, di ospedali chiusi o in situazioni assurde, di viabilità, di trasporti eccezionali, di porto commerciale, di traffico di rifiuti ed arriva il solito cretino che la butta sull’aspetto fisico, sul fatto che sono in carne e in sovrappeso.
Sì sono grassa e faccio politica.
Poi qualcuno mi spiegasse il nesso tra le due cose.
In questi anni di impegno civico e politico mi si è detto di tutto.
Ricordo ancora quando nelle elezioni del 2013 qualcuno pensando di fare ironia, disse: “se vince la Villa bisogna ordinare la fascia da sindaco su misura”.
Beh nel 2018 l’abbiamo ordinata quella fascia.
Ma non è bastato.
In due anni e mezzo di sindacatura, l’ironia è diventato sempre più insulto, “chiattona”, “cicciona”, “donna cannone”, di tutto è stato detto su scarpe, vestiti e foulard, i miei amati e colorati foulard.
Tutto fatto a regola d’arte per denigrare e distrarre, ma soprattutto evidenziando il forte messaggio che “se sei una donna prima di ascoltare ciò che hai da dire, argomentare e proporre, bada bene se sei troppo grassa, troppo magra, come ti vesti e come hai i capelli, bada bene al look, allo smalto, alle scarpe, ai tuoi seni o ai tuoi fianchi, e poi a tutto il resto, bada bene..”.
La cosa più terribile che ti chiamano “sindaca” e pensano di aver risolto il problema, di aver trovato la quadra non solo sulla parità di genere, ma anche sulle continue allusioni sessiste che si fanno per contrastare una tua affermazione, una tua idea politica, una tua proposta.
Se il nostro paese fosse pronto, veramente pronto abolirebbe queste odiose “quote rosa” da riserva indiana e vediamo cosa succede.
Se il nostro paese fosse pronto se ne fregherebbe di come si declina al maschile o al femminile e si chiederebbe perché quando vuoi coinvolgere una donna nella vita politica della tua città, la prima cosa che ti dice è “oddio poi mi giudicano, oddio sono grassa, sono divorziata, sono senza figli, sono disoccupata, sono senza un uomo, non sono sposata…” e potrei continuare.
Ogni tanto qualcuno scrive di questo, quando offendono qualche deputata o senatrice o ministra, ma in realtà poi viene tutto lasciato nell’oblio, perché in fondo in fondo è un tema che non interessa alla politica anzi non è proprio un tema politico, è un tema scomodo e soprattutto viene ritenuto un tema “femminista” e di parte, insomma un po’ retrò. E no, è un tema che ci coinvolge tutti e tutte e riguarda tutti e tutte.
Credetemi qua di femminista non c’è nulla, qua si tratta solo di civiltà, di dignità e soprattutto di normalità di genere altro che parita’!”
1019Patrizia Cervone, Marco Tarantino e altri 1019Commenti: 312Condivisioni: 90