I Militari della Guardia Costiera di Formia, durante le attività di controllo per il regolare svolgimento delle attività balneari lungo il litorale di giurisdizione, nell’ambito dell’operazione estiva “Mare Sicuro 2020”, hanno proceduto ad effettuare verifiche, tra l’altro, nei confronti di un venditore ambulante di prodotti ittici in vendita in spiaggia sul litorale di Santo Janni – Gianola. Durante i controlli, si aveva modo di accertare che il prodotto ittico posto in vendita era privo di documentazione atta a certificarne la provenienza, in difformità alla normativa di settore a tutela del consumatore, nonché conservato e trasportato in spregio alle più elementari norme sanitarie. L’uomo cinquantatreenne di origine campana iniziali L.L. ha dapprima posto resistenza agli accertamenti in corso e dopo le verifiche effettuate tramite la consultazione della banca dati in uso alla Polizia di Stato di Formia, lo stesso risultava essere interessato da numerosi precedenti penali per vari reati, nonché destinatario di numerosi provvedimenti restrittivi “fogli di via” di cui al D.lgs. 159/2011. Dopo gli accertamenti d’ufficio e le relative formalità, nei confronti dello stesso veniva elevato processo verbale amministrativo di oltre seimila euro e sequestro della merce, nonché emanato un provvedimento di allontanamento e divieto di soggiorno nel Comune di Formia.
Considerazioni giornalistiche: è gente che vive di espedienti e vende prodotti a secondo il ciclo delle stagioni, dai frutti di mare d’estate agli ombrelli in autunno. Espulso da Formia forse lo ritroveremo sul litorale scaurese. Il fenomeno scomparirà definitivamente quando i bagnanti la finiranno di comprare da ambulanti improvvisati in particolare prodotti alimentari di qualsiasi tipo. Gli psicologi spiegano che scatta nel cervello di tanti l’accostamento mare – spiaggia – prodotti ittici e frutti di mare. Come se la vicinanza di quest’ultimi con le acque marine ne garantisse la qualità. Molte volte è pesce scongelato, altre volte i prodotti acquistati vengono posti appesi agli ombrelloni e sopportano temperature alte per molte altre ore. Ho visto in passato personalmente improvvisatori scongelare il pesce in canali di scolo o vendere mitili recuperati dagli scogli senza alcuna stabulazione. In merito negli anni vi sono le denunzie depositate come associazione ambientalista Italia Nostra Omlus presso il Comando della Guardia Costiera di Gaeta o le Delegazioni di Spiaggia. Dinanzi a situazioni di rischi alimentari tutti noi abbiamo il dovere e il diritto di allertare i Militari del Mare per un’Italia migliore, anche nelle piccole cose.