Il ponte sul lungomare della Repubblica di Formia è sicuro? I formiani e non solo si pongono questo interrogativo da sempre. Un tratto laterale oggi è circoscritto, inoltre l’Azienda Capolino Ceramiche ci segnala pezzi di cemento che si staccano dal ponte. Nella notte tra il 13 e il 14 settembre dell’anno scorso si tennero sul viadotto del Lungomare della Repubblica a Formia le prove di carico sul viadotto antistante l’Ospedale Dono Svizzero e l’ex pastificio Paone, sino alla Darsena La Quercia.
Sono state necessarie per verificare la staticità degli otto viadotti presenti lungo tutto il tratto urbano della strada regionale Flacca. La strada è stata realizzata circa settant’anni fa e pur essendo una strada interregionale e non solo a servizio del comprensorio ma snodo per l’intera regione, nel 1999 fu ceduta dall’Anas al patrimonio del Comune di Formia.
Un errore accettarne la proprietà? Il viadotto è eternamente malato, i tecnici che hanno redatto lo studio per la verifica della staticità hanno evidenziato l’ammaloramento (deterioramento di opere e pavimentazioni stradali) di alcune travi e da questo è nata la necessità di verificare più compiutamente la sicurezza del viadotto. Le prove di carico sono una prima prova cosiddetta statica, posizionando sei camion da 40 tonnellate fermi sulla carreggiata: i dati rilevati da questa prova permettono di simulare l’effetto dinamico del transito di due camion in attraversamento sul viadotto.
Gli stessi camion posizionati, tre da un lato e tre dall’altro, sono stati disposti in otto punti diversi per rilevare con strumenti la reazione e l’eventuale abbassamento delle travi del viadotto. In virtù di modelli matematici i tecnici ottengono le tipologie di camion che possono transitare sul viadotto. Ma puntualmente ogni verifica non chiude le polemiche e le preoccupazioni tornano ad esprimersi con maggiore vigore. Anche il commissario prefettizio nello scorso mese di marzo si è interessato a lavori di pavimentazione della litoranea con lavori commissionati dall’Astral. Chiuso il dibattito? Per nulla, anzi…