Il C.I.S.A.F. (Comitato per l’incolumità stradale degli abitanti di Formia) a distanza di un anno torna a denunciare attraverso una lunga lettera indirizzata agli organi istituzionali comunali e regionali, nonché alle Forze militari e provinciali di Polizia, la drammatica situazione del traffico in cui verte il Comune di Formia e in particolare l’elevato rischio d’incidenti per la disastrosa condizione del manto stradale e le specifiche, conseguenti responsabilità, alla variante Appia c.d. superstrada Formia-S.Croce. E scrivono: ” A distanza di circa un anno dell’impegno di stimolo assunto dal C.I.S.A.F. (Comitato per l’incolumità stradale degli abitanti di Formia) nei confronti degli enti preposti, pur considerata l’emergenza Covid, dispiace rimarcare che quasi nessun sostanziale progresso è stato segnato in merito. Continuano, infatti, quotidianamente gli incidenti sulle strade dissestate (spesso veri e propri crateri nell’asfalto) ed insicure per scarsa illuminazione, deficitaria segnaletica, insufficiente cura arborea dell’intero Sud Pontino. In particolare, si ribadisce l’indifferibile necessità che l’ANAS ponga i dovuti rimedi, stante l’elevato rischio d’incidenti per la disastrosa condizione del manto stradale e le specifiche, conseguenti responsabilità, alla variante Appia c.d. superstrada Formia-S.Croce. Inoltre, poi, solo per rimarcare la più evidente criticità e macroscopico ritardo, restiamo ancora in attesa di concreti investimenti per l’eterna chimera “Pedemontana”, forse incautamente e diversamente oggi concepita solo come Dorsale Tirrenica-Adriatica da Formia S.Croce a Cassino.
“Al di là dei soliti annunci elettorali – continua il C.I.S.A.F. – o di qualche fumoso ordine del giorno parlamentare mai seguito da atti consequenziali, è il momento giusto per richiedere al Governo l’immediato inserimento tra le Opere Pubbliche prioritarie della Pedemontana quale cerniera di collegamento viario fra il Centro ed il Mezzogiorno, soprattutto in virtù della pioggia di finanziamenti europei in arrivo. Per continuare con il dramma delle rotonde sulle quali si continua a non far nessuna modifica: resta clamorosa da “Striscia la notizia” la rotonda con semaforo all’altezza della Caserma dei Carabinieri, la rotonda parabolica in discesa di via Spaventola e la rotondina, idonea per l’auto di Barbie, di largo Paone. Riflessione specifica, in tema di rotonde, merita a parte la finalmente programmata rotonda di Acqualonga, sia per gli esorbitanti costi (oltre un milione e mezzo di euro) e sia per i lunghi tempi che si prospettano per la realizzazione dell’opera”.
“Sulla pericolosità, poi, degli incroci (già da questo comitato l’anno scorso segnalata) di via Spaventola, Pietra Erta, Vendicio, Canzatora, via Cassio ( tanto per citarne alcuni) o di viabilità, tipo via Unità d’Italia o via Fosso degli ulivi, non occorre sprecare tempo, è più che sufficiente rileggere i fiumi di verbali redatti delle varie forze dell’ordine, qualche volta anche
con constatazione di decessi. E per finire, a discapito della qualità della nostra vita, resta inesorabile, specie nel periodo
estivo, il traffico extraurbano che Formia patisce; addirittura a volte attraversata dagli innumerevoli tir provenienti dai depositi del casertano e diretti al Porto di Gaeta, al Mof, se non anche a Civitavecchia, che sfruttano l’attraversamento di Formia come escamotage per non pagare il pedaggio autostradale”.
“All’amministrazione – concludono – chiediamo di conoscere come, quando, e comunque in ogni caso, il Consiglio comunale si deciderà a licenziare il piano urbano del traffico, da anni colpevolmente tenuto nei cassetti in naftalina, tanto dovuto perché gravi continuano ad essere sia i riverberi sulla nostra salute e sia i danni provocati alle attività economiche e turistiche. Nel ringraziare per l’attenzione che gli enti preposti vorranno dedicare a questo nostro ennesimo grido d’allarme e con la nostra massima disponibilità per essere positivamente al loro fianco, pur tuttavia, si sottolinea che, in mancanza di confortanti e sollecite risposte, questo comitato andrà a perseguire diverse strade di civile mobilitazione e conflittuali azioni legali a tutela dell’incolumità degli abitanti dell’intero comprensorio sud-pontino”.