Il consigliere regionale del Lazio Pino Simeone (Forza Italia) denunzia: “Situazione limite all’ospedale Dono Svizzero di Formia dove in questi giorni, come nel resto del territorio, si sta affrontando la nuova, tremenda, ondata legata all’altissima incidenza di contagi da Covid 19. In queste ore ho ricevuto numerose le segnalazioni, da parte di operatori e cittadini, rispetto alla gestione dei pazienti che arrivano al Pronto soccorso dove si evidenziano alcune problematiche tra cui la commistione di pazienti positivi (stanza a due posti) e pazienti negativi (stanza a 5 posti letto) presso il reparto di Medicina di Urgenza. Condizione di promiscuità che mette a rischio la sicurezza, e la salute, sia del personale sanitario, a tutti i livelli impiegato nei reparti, che dei pazienti, considerato che gli operatori effettuano le manovre di vestizione e svestizione in uno spazio limitato e comune dove, tra l’altro, sono collocati anche lo stanzino e i presidi della biancheria pulita che poi verrà utilizzata nella stanza no Covid.
Per evitare il protrarsi di tale situazione ho inviato in queste ore una nota al direttore generale della Asl di Latina, Silvia Cavalli, e al direttore sanitario, Laide Romagnoli, chiedendo di intervenire con urgenza per riorganizzare gli accessi e i relativi spazi al pronto soccorso dell’ospedale di Formia assicurandosi che tutte le misure di prevenzione e protezione siano attuate nei luoghi e nelle condizioni di sicurezza indispensabili al fine di evitare lo scoppio di nuovi focolai e la diffusione del virus. In una fase come quella che stiamo vivendo, con la riacutizzazione esponenziale dei contagi legati alla variante Omicron, non possiamo permetterci, infatti, di perdere anche una sola unità impiegata nei nostri ospedali e nei pronto soccorso perché se si “ammalano” gli ospedali verrebbero meno le prestazioni per assistere i pazienti Covid ma anche la continuità, già fortemente provata da questa pandemia, delle prestazioni cliniche e assistenziali ai pazienti con altre patologie e che richiedono interventi urgenti. I disagi segnalati all’ospedale di Formia sono tanti, spesso accade, infatti, che un paziente sospetto positivo, destinato alla cosiddetta “area grigia” finalizzata alla degenza dei pazienti sospetti Covid-19 che non sono stati ancora biologicamente confermati, sosti in “seconda medicheria” spazio che, una volta “sanificato” torna ad essere agibile ai nuovi accessi. Tra l’altro, la gestione del paziente in “zona grigia” sarebbe a carico dello stesso infermiere, che si veste e si sveste sempre in uno spazio non consono, in mezzo ad un corridoio, a ridosso di altri pazienti che sostano sulle barelle, in cui passano di operatori e persone che si recano nella radiologia o in altri reparti. Il tutto nella mancanza del rispetto delle misure di prevenzione e protezione legate al Covid 19 che dovrebbero essere scrupolosamente attuate per evitare che scoppino nuovi focolai proprio in questi luoghi in cui i cittadini e gli operatori sono più esposti e quindi più fragili.
Sempre in questi giorni poi, un’altra situazione limite si è verificata per il personale sanitario che deve assistere i pazienti presenti nei cosiddetti “container” e che sono costretti a vestirsi, ad attraversare il Pronto soccorso, ad effettuare le prestazioni per poi svestirsi all’esterno della tenda, rischiando di ammalarsi considerate le temperature non proprio ottimali della stagione, per poi tornare di nuovo dentro a prestare assistenza agli altri pazienti. Siamo di fronte ad un’emergenza nell’emergenza con operatori sanitari esposti al contagio e pazienti a rischio che non possono essere gestiti in modo appropriato senza a definizione di percorsi separati per malati Covid, e non, soprattutto al pronto soccorso dove si concentrano gli accessi generalizzati anche di persone affette da altre patologie e che potrebbero in questa situazione contagiarsi”.