“Formia come Las Vegas”. È l`impietoso paragone avanzato dalla Commissione Parlamentare antimafia uscente, guidata dalla presidente Rosy Bindi, che nella relazione conclusiva dedica alla provincia di Latina un intero capitolo. Nelle parole delle commissioni congiunte della XVII Legislatura, il sud pontino é definito “avamposto di una sorta di grande camera di compensazione dei sistemi criminali”. In questo quadro Formia “è stata definita la Las Vegas del sud pontino, in ragione dell’elevato numero di sale da gioco. In città risultano attive 16 sale da gioco, 32 esercizi commerciali in possesso di slot machine e video poker, con il rapporto all’incirca di una macchinetta ogni 70 abitanti”.
Un numero elevato che avevamo già fatto rilevare e contro il quale il regolamento anti – slot voluto dall`amministrazione uscente, scritto dalla delegata alla Legalità, Patrizia Menanno, non è bastato. Numerose voci nei mesisi sono alzate contro quella che è considerata una vera e propria `piaga sociale`. Un fenomeno che incide sullo stato di salute ed economico del territorio tutto, sul quale è intervenuta anche la Caritas diocesana di Gaeta, la quale ha invocato interventi rapidi. “In attesa del decreto di riordino del gioco d’azzardo e per limitare le pesanti conseguenze dell’azzardo, il tavolo di lavoro della Caritas diocesana di Gaeta richiede che si agisca a livello di Distretto Sanitario emanando regolamenti comuni in ogni città con l’obiettivo di incoraggiare gli esercenti a disfarsi delle slot machine, inserendo norme più restrittive per l’ubicazione delle sale gioco o delle macchinette mangiasoldi nei locali commerciali”. Ad analizzare più nel dettaglio il fenomeno ci siamo affidati a Salvatore Calleri, analista e presidente della Fondazione Antonino Caponnetto. Nella sua dichiarazione leggiamo le connessioni con il pianeta mafie. “Uno dei settori in grado di produrre profitti per lacriminalità organizzata e/o la mafia è il gioco. Il gioco – chiarisce Calleri – in tutte le sue forme, legali e non. Semplice e d’azzardo. In questo ampio contesto s’inserisce il tema delicato delle slot machine. Le slot possono essere legali od illegali. Le agenzie od i luoghi in cui si trovano possono essere fisici ed online, legali, illegali oppure in qualche modo semi-legali. Sopra le slot legali ci sono le società concessionarie in grado di muovere miliardi di euro. Siamo davanti ad una sorte di filiera. Ebbene le mafie mirano ad occupare tutto il settore … Non una parte.
Più la forma criminale è raffinata e maggiore sarà il suo interesse a puntare alle società concessionarie. Le forme meno raffinate si accontentano della gestione illegale delle slot. Le varie forme possono comunque in alcuni casi convivere. I sequestri non si contano più ed attualmente sono in corso processi che riguardano tutta la filiera delle slot, dato confermato dalla casistica criminale italiana. E’ scontatoma va detto lo stesso, che in questo settore i criminali danneggiano gli onesti. Il settore viene usato per il riciclaggio a go go. Il settore si basa su società estere con sede in paesi europei ed extra europei con le notevoli complicazioni che ciò comporta specialmente per quanto riguarda l’online. Occorre quindi non abbassare in alcun modo la guardia di fronte alla problematica delle slot avendo però una visuale a 360 gradi per poter affrontare in modo serio la questione. Concludo dicendo che bisogna fare di più… I controlli sono pochi, come le risorse purtroppo”.